Si inclina un palo sulla strada:
ora la metropolitana fa paura

Si inclina un palo sulla strada: ora la metropolitana fa paura
di Flavio Coppola
Martedì 4 Giugno 2019, 08:13 - Ultimo agg. 11:36
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Palo della metro leggera inclinato. È allarme. Ora i pali fanno anche paura. Il completamento della Metropolitana leggera resta una chimera. Nel frattempo, un nuovo caso riaccende con forza la polemica sui 400 piloni disseminati in tutta la città. Nessun progresso dal confronto svoltosi l'altro giorno tra gli uffici comunali e l'impresa esecutrice. Intanto, da via Circumvallazione, s'alza un grido d'allarme che è già rimbalzato fino a Piazza del Popolo.

Un commerciante della zona ha allertato l'ente circa le condizioni, visibilmente poco sicure, di uno dei grandi pali interrati negli anni scorsi sui marciapiede. Non a caso, il Comune sarebbe in procinto di avviare una ricognizione, con tanto di sopralluoghi, sull'intera infrastruttura, ancora bloccata dalla mancata realizzazione dell'ultimo 5 per cento dei lavori, e da un decennio al centro di vibranti polemiche.

Si partirebbe proprio dalle condizioni dei piloni e dalla verifica dei grandi basamenti cubici, detti plinti, da 2 metri per due, previsti dal progetto. Sono indispensabili per assicurarne staticità e sicurezza.
 
A via Circumvallazione nei pressi dell'edicola situata a metà strada tra il Teatro «Carlo Gesualdo» e il Conservatorio «Cimarosa», è visibile ad occhio nudo uno scostamento di alcuni centimetri del pilone dal manto stradale. Il palo, che si mostra lievemente inclinato verso la carreggiata, ora tiene in allarme commercianti e residenti.

«Tre settimane fa ricorda l'edicolante - Assunta Criscito un'automobile uscita di strada ha distrutto un paletto della segnaletica, e poi si è schiantata contro il Pilone della Metro. E' bastata quella collusione, di cui il Comune e le forze dell'ordine sono a conoscenza riferisce per spostarlo dal suo basamento». Questa circostanza allarma gli esercenti locali e incuriosisce quotidianamente i passanti. «Come è possibile che un pilone che dovrebbe essere interrato per molti metri si sia spostato per l'urto con un'automobile? continua l'edicolante Se crolla, qui è un disastro».

E riesplode così il malcontento, mai sopito, di un'intera città contro l'infrastruttura più inutile di sempre. «Non sono soltanto i pali a tenerci in allarme. prosegue la donna Anche i grandi cavi in ferro che vi sono collegati sono pericolanti. Nelle scorse settimane dice uno di questi si è staccato, fortunatamente nella notte, ed è precipitato verso la strada. La verità sbotta è che siamo stufi. Questa opera conclude la commerciante non entrerà mai in funzione. Chiunque vinca le elezioni rimuova tutti i pali dalla città».

Più difficile a dirsi che a farsi. A questo punto, sarebbe il caso di concludere gli ultimissimi interventi. Ma qui il giallo si infittisce. Nell'ultimo faccia a faccia tra il Comune e l'impresa, non è stato possibile registrare progressi.

Tra l'altro, dopo l'avvicendamento tra il vecchio e il nuovo direttore dei lavori, non è ancora chiaro dove sia finito il progetto vero e proprio dell'opera. Secondo rumors, l'impresa avrebbe ipotizzato anche la possibilità di sfilarsi, proponendo al comune di rendicontare quanto sin qui realizzato e procedere al completamento con un'altra impresa. Ma questa voce non trova conferma nell'azienda. Pur senza rilasciare dichiarazioni di sorta, si fa trasparire la volontà di andare avanti, al netto delle criticità in corso. Le incognite sulla metropolitana leggera, insomma, si moltiplicano. Nelle scorse settimane, era emerso il caso legato all'officina.

Prevista nel progetto, da realizzare nei locali del gestore della Metro, non potrà essere costruita fino a quando non si saprà chi dovrà mettere concretamente in funzione mezzi, pali e fili. Un cane che si morde la coda da più di 10 anni. E che costerà alla collettività circa 24 milioni di euro. Si discuterà anche di questo nel tavolo permanente attivato l'altro giorno dal commissario di Piazza del Popolo, Giuseppe Priolo, e che - cronoprogramma alla mano - prima del 10 giugno, cioè in questa settimana. Fari puntati sulla gestione, che vede sempre l'Air in prima linea. Ma la sensazione è che per sbrogliare la matassa ci vorranno ancora molti mesi.
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