Sibilia e il rapporto con Berlusconi: «L'incontro con papà di notte davanti alla Standa»

Parla l'ex parlamentare di Forza Italia ora

Berlusconi a Napoli
Berlusconi a Napoli
Sabato 8 Aprile 2023, 09:56
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«Il mio rapporto con Silvio Berlusconi può essere definito storico: mio padre costruì per lui la Standa ad Avellino. È un combattente, sono certo che si rimetterà». Cosimo Sibilia, riferimento del centrodestra in provincia di Avellino (lunghissimi i suoi trascorsi in Forza Italia), parla dell'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che sta attraversando un momento particolarmente delicato sotto il profilo della salute.

Sibilia, stando alle ultime notizie, sembra che le condizioni di salute di Berlusconi stiano, seppur lentamente, migliorando.

«Lo spero sinceramente e per questo gli faccio un grandissimo in bocca al lupo.

Sono certo che saprà superare anche questo difficile momento».

Il rapporto storico quando iniziò?

«Benché si possa ipotizzare un rapporto nato con la politica, in realtà ho fatto la sua conoscenza grazie all'imprenditoria. La mia famiglia, infatti, ha costruito la Standa ad Avellino, lungo il corso Vittorio Emanuele, e la Standa, come tutti sanno, era di sua proprietà».
 

La politica quando è arrivata?

«Nel 1995, anno in cui mi sono candidato al Consiglio Regionale della Campania con Forza Italia. È stato l'inizio di una lunghissima storia, tant'è che sono stato eletto in quella sede per tre volte consecutive. Poi, sempre nella fila di Forza Italia, ho fatto il mio ingresso in Senato».

Che esperienza è stata?

«Stimolante e intensa, sia in termini politici che umani. In tutti questi anni, con Berlusconi ho avuto sempre un rapporto corretto e cordiale, sono stato più volte ad Arcore, e la stima, posso tranquillamente dirlo, non è mai venuta meno, nemmeno quando ho deciso di allontanarmi da Forza Italia».

Perché?

«Perché, con il trascorrere degli anni ho visto che Forza Italia stava cambiando. Ricordo quando, ad esempio, si è parlato di fare un partito unico che comprendesse anche la Lega, o quando si è deciso di candidare per la terza volta Stefano Caldoro alla presidenza della Regione Campania, malgrado quello che era successo in Irpinia sul fronte degli ospedali. Ma a sancire il mio allontanamento definitivo è stato il fatto che all'interno del partito, poco alla volta, si sono fatti largo personaggi che, in passato, avremmo definito seconde, terze, se non addirittura quarte file. Insomma, non mi ci sono più ritrovato».

C'è un ricordo in particolare che la lega a Berlusconi?

«Era il 29 giugno del 2009. Ricordo con esattezza la data perché quella mattina avevo firmato come presidente della Provincia di Avellino. Eravamo in piena emergenza rifiuti e fui chiamato a Napoli per una riunione d'urgenza sul tema. C'erano sia Berlusconi che Bertolaso. Bertolaso insisteva per l'apertura della mega discarica sul Formicoso (c'era già l'esercito schierato a perimetrare l'area), mentre io mi opponevo. Ad un certo punto dissi che, pur avendo firmato in mattinata, qualora non si fosse trovata un'alternativa mi sarei dimesso il giorno stesso dalla presidenza della Provincia. A quel punto Berlusconi intervenne sposando la mia causa. Fu un momento particolarmente importante che ricorderò per sempre».

Ma Berlusconi ha avuto rapporti anche con il Commendatore, suo padre. Giusto?

«Sì, si conoscevano e qualche volta si sono sentiti telefonicamente. Spesso, quando chiamava me, glielo passavo. Si trattava di scambi di battute in genere molto veloci, anche sul calcio, sempre estremamente piacevoli. D'altro canto, mio padre era berlusconiano fino al midollo».

Insomma, in casa siete sempre stati berlusconiani?

«Assolutamente. Il berlusconismo lo abbiamo portato noi in Irpinia e, per quanto mi riguarda, in linea di principio, non mi sono mai mosso da quella posizione. Purtroppo molte cose sono cambiate in Forza Italia e figure di secondo piano hanno cominciato ad avere una certa influenza. Non posso che esprimere una profonda gratitudine nei confronti del Cavaliere per quello che ha rappresentato per il centrodestra e la politica in generale e per quello che rappresenterà in futuro».
 

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