Sidigas, i destini ruotano attorno al giudice attesa sul possibile dissequestro delle quote

La richiesta è sostenuta dalla volontà di volere saldare i debiti con il fisco

Il palazzo di giustizia
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Sabato 4 Febbraio 2023, 09:25 - Ultimo agg. 10:17
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Sidigas, tutto ruota intorno all'imminente decisione del gip Marcello Rotondi dopo l'udienza camerale nel corso della quale i legali di Gianandrea De Cesare, ex patron del gruppo, hanno chiesto il dissequestro e il riottenimento delle quote societarie. Richiesta supportata dalla volontà di volere saldare i debiti con il fisco.


Nel corso dell'ultima udienza con Rotondi, il custode giudiziale Lorenzo Palmerini ha espresso parere favorevole sul piano di risanamento in corso. Ma i legali di De Cesare hanno presentato una proposta di fitto della società e ottenuto un po' di tempo per presentare un piano nel quale sono pronti ad attestare la possibilità di saldare i debiti. Parallelamente dopo la richiesta di liquidazione giudiziale della società presentata i primi di gennaio da parte del pubblico ministero Vincenzo Russo è stata fissata l'udienza prefallimentare davanti al giudice Guglielmo per il 28 febbraio prossimo. Ma il destino dell'azienda dipenderà dalla decisione del gip Rotondi sulle quote, decisione in base alla quale la richiesta di liquidazione potrebbe anche essere congelata. Un passaggio fondamentale, quello dal Gip, dunque, alla luce anche della revoca dell'ex custode Francesco Baldassarre, per comprendere se De Cesare possa ritornare o meno alla guida delle sue società.

Quanto a Baldassarre, il primo custode giudiziario nominato dagli uffici di Piazzale De Marsico è stato rimosso in quanto sottoposto a delle indagini. Revoca determinata da alcune denunce presentate proprio dai legali di De Cesare (difeso dagli avvocati Luigi Tuccillo e Claudio Mauriello) e di Bruno Del Vecchio (difeso dall'avvocato Massimiliano Moscariello) in merito al compenso percepito dall'attuale amministratore della società Dario Scalella, circa 1 milione di euro annuo, e alla presunta svendita dei beni della società.

Dunque al centro dell'indagine - aperta inizialmente a Roma e successivamente trasmessa a Napoli - è finito l'utilizzo improprio dei fondi Sidigas, nonché l'auto-assegnazione di stipendi e benefit ritenuti onerosi e ben oltre i prezzi di mercato, così come le consulenze esterne di cui si sono avvalsi. Dunque dai legali di De Cesare è stata contestata una cattiva gestione dell'azienda da parte del custode giudiziario e dell'amministratore. Le indagini hanno inoltre evidenziato una serie di illeciti, a loro avviso compiuti da Baldassarre e Scalella da quando sono stati nominati alla guida della società dopo il sequestro di 97 milioni di euro sui beni e il patrimonio della società partenopea di distribuzione di gas naturale.
a. m.

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