Sidigas, indagini a Roma
su Scalella e Baldassarre

Sidigas, indagini a Roma su Scalella e Baldassarre
di Alessandra Montalbetti
Martedì 9 Febbraio 2021, 08:39 - Ultimo agg. 18:56
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Sidigas, la Procura di Roma indaga sull'operato del custode giudiziario Francesco Baldassarre, nominato dall'autorità giudiziaria, e su quello dell'amministratore della società, Dario Scalella. Ma l'inchiesta sulla gestione Sidigas è destinata ad allargarsi in quanto la procura capitolina sta analizzando tutti i compensi erogati ai professionisti che hanno prestato la loro opera professionale per la Sidigas - dopo essere stati scelti e nominati dal custode e dall'autorità giudiziaria - all'indomani del sequestro dei beni. Non è escluso che nel registro degli indagati possano finire anche dei pubblici ufficiali che hanno avallato stando alle denunce presentate dai legali di Gianandrea De Cesare l'operato di Baldassare e Scalella, ma al momento l'inchiesta è ancora in una fase embrionale. Gravi le ipotesi di reato al momento contestate dalla procura di Roma che ha aperto un fascicolo: per il custode giudiziario Baldassarre l'accusa è di concussione reiterata, peculato e abuso d'ufficio in concorso, mentre per l'amministratore della società Dario Scalella le accuse provvisorie sono di peculato e abuso d'ufficio in concorso.

L'inchiesta aperta dalla procura di Roma ha preso il via dopo due denunce presentate dagli avvocati Alfonso e Guido Furgiuele, difensori di Gianandrea De Cesare per il compenso percepito dall'amministratore della società Dario Scalella, circa un milione di euro annuo e la svendita dei beni della società. Dunque al centro dell'indagine è finito l'utilizzo improprio dei fondi Sidigas, nonché l'auto-assegnazione di stipendi e benefit ritenuti onerosi e ben oltre i prezzi di mercato, così come le consulenze esterne di cui gli indagati si sono avvalsi. Da indiscrezioni si apprende che un commercialista ha presentato alla società Sidigas una parcella di un milione e 500mila euro. Dunque dai legali di De Cesare è stata contestata la cattiva gestione dell'azienda da parte del custode giudiziario e dell'amministratore che avrebbero dovuto custodire e non svendere come a loro dire sembra sia accaduto per l'elicottero e per l'Avellino Calcio.

Di parere diverso Scalella e Baldassarre. A loro avviso era l'unico modo per incassare liquidità e far fronte alla grande mole debitoria nei confronti di erario e fornitori, che secondo l'ad ammonta in totale a 240 milioni di euro di passivo. Dal canto suo l'Ad Dario Scalella attende di poter chiarire la sua posizione contestando punto per punto il contenuto del ricorso di De Cesare. Baldassarre e Scalella hanno appreso dell'iscrizione nel registro degli indagati in seguito alla richiesta di un documento presso l'ufficio carichi penali pendenti, effettuata verso la fine dello scorso anno, quando appunto arrivò la notizia della citazione a giudizio davanti al Tribunale delle Imprese.

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L'avvocato Francesca Rinaldi, nominato da Francesco Baldassarre e Dario Scalella, ha precisato: «I miei assistiti sono estranei a qualunque cosa gli venga addebitata». L'inchiesta è condotta dal pubblico ministero di Roma Luigia Spinelli, le indagini sono state avviate dopo le due denunce - presentate a Napoli - dall'ex patron della Sidigas Gianandrea De Cesare nelle quali ha evidenziato una serie di illeciti, a suo avviso compiuti da Baldassarre e Scalella da quando sono stati nominati alla guida della società dopo il sequestro - disposto dalla procura avellinese nel luglio del 2019 - di 97 milioni di euro sui beni e il patrimonio della società partenopea di distribuzione di gas naturale. Sequestro ridotto dal gip del tribunale di Avellino, Marcello Rotondi e nuovamente applicato nella sua totalità dal tribunale del riesame di Napoli, in funzione di giudice di appello. Atto conservativo sul quale la Corte di Cassazione pronunciandosi in seguito ad un ulteriore ricorso dagli avvocati Alfonso e Guido Furgiuele dovrà nuovamente essere valutato dal tribunale del riesame dopo la pubblicazione delle motivazioni alla base dell'accoglimento del ricorso presentato dai legali di De Cesare. 

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