Sindacati in piazza ad Avellino: «Pronti a lasciare la spazzatura a terra»

La manifestazione in piazza Libertà dagli operatori di IrpiniAmbiente con le sigle sindacali di categoria

La protesta
La protesta
di Alessandro Calabrese
Giovedì 17 Novembre 2022, 08:45 - Ultimo agg. 13:05
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«Chiediamo coerenza e una politica che ragioni, ci confronteremo con le altre categorie e i confederali ma se qualcuno continua diritto, imperterrito, a portarci verso il baratro noi abbiamo il dovere di alzare il tiro. E lo faremo lasciando i rifiuti in mezzo alla strada. Certo, vogliamo collaborare a determinare i servizi pubblici, in particolare per quanto ci riguarda più da vicino. Ma lotteremo fino all'ultimo per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori». Al termine della manifestazione sindacale svolta ieri mattina in Piazza Libertà dagli operatori di IrpiniAmbiente con le sigle sindacali di categoria, Michele Caso della Uil Trasporti sintetizza il messaggio unitario lanciato ai vertici degli enti interessati alla realizzazione del ciclo integrato dei rifiuti. E mette in chiaro fin dove si è disposti ad arrivare. La pioggia ininterrotta, dunque, non ferma la protesta, né, tanto meno, la richiesta di un tavolo in Prefettura con Provincia, Comune e Ato rifiuti. Si punta ad evitare di frammentare la spa e il servizio, oltre a far restare la gestione in mano pubblica.

La preoccupazione è tanta, soprattutto, in relazione al futuro smantellamento della società in house di Palazzo Caracciolo che appare sempre più evidente. «Ci auguriamo che al di là dei muscoli - continua Caso - si dimostri ragionevolezza e una responsabilità che in questo momento non registriamo. Siamo pronti ad alzare l'asticella della protesta, e ci dispiace per i disagi che ne potranno derivare. Anche il discorso multiutility, ormai, con una IrpiniAmbiente spezzettata tra il sub ambito del Comune di Avellino e l'impiantistica all'Ato, è superato.

E la società che conoscevamo si trasformerà presto in un'azienda che lavora con scopa e ramazza. Noi questo non lo vogliamo. Non demonizziamo il privato ma ci chiediamo perché chiamare in causa chi vuole fare profitto se il servizio è buono. Il 15% di risparmio che sventola il sindaco Festa è campato in aria, mentre i crediti vantati da via Cannaviello per 44 milioni di euro non sono bruscolini. E sottratti al bilancio societario ne precludono anche il migliore svolgimento dell'attività».

Prima dell'appuntamento di ieri c'erano state altre riunioni. Il segretario della Fit Cisl Irpinia Sannio, Francesco Codella, ricorda l'iter che ha portato al sit-in e le battaglie iniziate 13 anni fa per far sì che IrpiniAmbiente fosse una realtà solida, un fiore all'occhiello per la provincia di Avellino. «Ai vertici degli enti chiediamo di accordarsi per costruire un futuro all'altezza del modello creato con tanti sacrifici. IrpiniAmbiente non va smembrata, la gestione del ciclo integrato dei rifiuti deve essere univoca e la società a cui fa capo pubblica. Da quanto faticosamente conquistato non si può tornare indietro. La nostra posizione è questa e siamo pronti a lottare per far valere i nostri diritti». Il riferimento dell'Ugl Ambiente, Nunzio Marotta, va subito al sodo: «Vogliamo stabilità, il lavoro fatto finora ci ha dato prospettive e permesso alla società di evitare infiltrazioni malavitose. Nel frattempo, IrpiniAmbiente è diventata la banca dei Comuni che continuano ad accumulare ritardi nei pagamenti per il servizio ricevuto. Questo caos che si respira sta determinando fibrillazioni che si mescolano alle difficoltà attuali di arrivare a fine mese, tra inflazione e speculazioni su costo di materie prime ed energia. Non si doveva aprire questo scenario in questo momento». Per Gianluca Musto della Fiadel, poi, «la tutela del ciclo integrato dei rifiuti passa per un confronto sulle criticità ad un tavolo unitario con l'obiettivo di approdare ad un unico gestore sul territorio. Non c'è un progetto chiaro. La Provincia procede verso la depurazione, il Comune costituisce il Sad e l'Ato si prende l'impiantistica, frammentando di fatti IrpiniAmbiente».

Infine, la segretaria della Fp Cgil, Licia Morsa: «I tempi sono maturi, sediamoci attorno ad un tavolo e facciamo un ragionamento tecnico nel merito per realizzare il ciclo integrato dei rifiuti come servizio pubblico. Per il momento credo sia opportuno parlare di rifiuti, il resto, acqua, depurazione e altro si vedrà nel prossimo futuro». In piazza tantissimi lavoratori, uno di questi è Costantino Festa, addetto al porta a porta. «Non si può distruggere un'azienda pubblica - afferma - senza motivazioni e prospettive. Così si rischia anche un controllo inefficace».
 

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