Smog, basta chiacchiere:
il prefetto striglia i sindaci

Smog, basta chiacchiere: il prefetto striglia i sindaci
di Flavio Coppola
Mercoledì 9 Febbraio 2022, 07:48
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Ordinanze contro i roghi vegetali e per introdurre limitazioni al traffico dei veicoli inquinanti nei centri abitati. Regolamenti comunali che prevedano sanzioni e più stretti controlli da parte delle polizie municipali. Quindi un impegno a compulsare le forze dell'ordine, a partire dai carabinieri, affinché chi inquina l'aria non la passi più liscia.
Il prefetto scrive ai sindaci e detta la linea, ufficialmente, per ridurre le Pm10. Paola Spena ha messo per iscritto le consegne che ben 14 comuni dell'hinterland e dell'area vasta di Avellino dovranno rispettare. La missiva, in cui il prefetto ricorda anche «gli obblighi e le responsabilità ricadenti sugli amministratori in una materia così delicata, qual è quella della tutela dell'ambiente correlata alla salvaguardia della salute della popolazione», è stata indirizzata ai sindaci di Avellino, Aiello, Atripalda, Capriglia, Contrada, Grottolella, Manocalzati, Mercogliano, Monteforte, Montefredane, Ospedaletto, Prata, Pratola Serra e Summonte, oltre che alle associazioni ambientaliste e agli enti preposti. E termina con l'invito perentorio a far «conoscere le azioni che man mano verranno messe in capo in vista di una prossima cabina di regia».

La Prefettura, dunque, non molla la presa dopo i disastrosi dati sull'inquinamento dell'aria contenuti nell'ultimo rapporto di Legambiente. Avellino per effetto di ciò che accade nel suo hinterland è il capoluogo più inquinato del Centro-Sud. Non basta, dunque, la sola ordinanza già partorita dal capoluogo contro i roghi e le emissioni dai riscaldamenti. Spena illustra alle fasce tricolore il contenuto di un piano che stavolta andrà adottato. Con provvedimenti immediati e azioni di lungo periodo. E che ora è la Prefettura a richiedere.
Il prefetto parte dall'illustrazione del quadro normativo, con la legge regionale del 3 agosto 2020, il piano di tutela della qualità dell'aria e l'ultimo decreto dirigenziale che introduce una precisa «Procedura operativa per l'emergenza polveri sottili». Ed ecco le prescrizioni per i comuni. Contro gli abbruciamenti agricoli che avvelenano l'aria, Spena richiede «l'adozione delle ordinanze sindacali di divieto» subito dopo un confronto con la Provincia che avverrà la prossima settimana. «È emersa l'opportunità, per una maggiore efficacia della misura - ricorda - di differenziare giorni ed orari in cui consentire la pratica agricola, per evitare la concentrazione e del Pm10 nelle medesime fasce temporali».

Ma non basterà emanare dispositivi che poi nessuno rispetta. «Si ritiene di ribadire ai sindaci - scrive la rappresentante del Governo - l'invito a voler adottare, nel rispetto della normativa regionale, i regolamenti tesi a prevedere le sanzioni in caso di violazione delle ordinanze emanante in materia, con uno sforzo ulteriore che dovrà essere messo in campo dalle Polizie municipali, specificatamente deputate ai controlli». La Prefettura farà lo stesso con gli altri corpi dello Stato: «Sensibilizzerà le forze dell'ordine - assicura il prefetto - con particolare riguardo alla specialità dell'arma dei carabinieri, affinchè attenzionino il fenomeno».

E poi il traffico. Anche qui la Prefettura chiede il rispetto del piano regionale: «Sulla circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti, serviranno interventi diretti a realizzare una mobilità sostenibile, per gravare sempre meno sulla viabilità urbana, e si rappresenta l'utilità di provvedimenti limitati, da assumere per le aree dei centri abitati, secondo gli indirizzi regionali». Tutto questo andrà realizzato da subito. Quanto ai finanziamenti, Spena ricorda che «la Regione si è impegnata ad organizzare un incontro formativo con gli enti locali de a ricevere proposte dai Comuni per attuare progetti da sostenere con linee finanziamento regionali e nazionali e con il Pnrr».
Ma non bastano le strette se non c'è la condivisione dei cittadini. Così il prefetto sottolinea pure «l'importanza di articolare, con l'ausilio delle associazioni ambientaliste, una adeguata campagna di comunicazione ed informazione, per sensibilizzare le comunità». E ad Avellino la distanza tra il sindaco e gli ambientalisti appare siderale. Per finire, «nell'ambito delle azioni più strutturali, da realizzare a medio e lungo termine», invece, l'obiettivo è costruire nuovi sistemi di smaltimento dei rifiuti vegetali e di verifica degli impianti di riscaldamento. Ora la palla torna ai sindaci. Il solco è tracciato, servono i provvedimenti.
 

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