La morte di Sonia nella pineta,
a processo il sindaco di Avella

La morte di Sonia nella pineta, a processo il sindaco di Avella
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 27 Settembre 2018, 12:00
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AVELLA - Omicidio colposo, rinviati a giudizio il sindaco Domenico Biancardi e Pasquale Maiello, tecnico del Comune, per la morte di Sonia Cuomo. Ieri il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Avellino, Paolo Cassano, ha disposto il vaglio dell'istruttoria dibattimentale, per il primo cittadino e per il responsabile dell'ufficio tecnico del comune del Mandamento, accusati di omicidio colposo, per la morte della minorenne avvenuta nel maggio 2015.

Il processo per il decesso della 15enne di Ponticelli inizierà il prossimo 10 gennaio davanti al giudice monocratico del tribunale di Avellino, Gennaro Lezzi. Dunque sarà il processo a chiarire se ai due imputati possano essere ascritti eventuali profili di responsabilità nell'incidente che causò il decesso della giovane Sonia Cuomo, avvenuto il 1° maggio del 2015, quando la ragazzina, in compagnia di una sua amica, si era spostata in una piccola radura retrostante la pineta Fusaro, dove aveva trascorso la giornata di festa. E proprio in questo lembo di terreno che sovrasta il torrente sottostante, la 15enne perse l'equilibrio. Inizialmente nel registro degli indagati, accusato dell'omicidio colposo della giovane, finì il capo dell'ufficio tecnico del comune di Avella, deceduto successivamente a distanza di qualche mese dalla tragedia.
 
Il pubblico ministero Adriano Del Bene, pertanto, chiese l'archiviazione del procedimento. Archiviazione alla quale la famiglia della ragazza, originaria del napoletano, si è opposta chiedendo lo svolgimento di ulteriori indagini che portassero ad individuare altri presunti responsabili dell'accaduto. E proprio a seguito dell'ulteriore attività investigativa, coordinata dal pubblico ministero della procura di Avellino, Roberto Patscot, finirono nel registro degli indagati il sindaco e il responsabile pro tempore dell'ufficio tecnico del comune di Avella.

La ragazza si era recata con alcune amiche presso la pineta avellana quando, a fine giornata, dopo averE scavalcato una staccionata, cadde nel torrente. Un volo di 10 metri nel vuoto che non le diede scampo. Difficili si rivelarono anche le operazioni di recupero della salma della minorenne da parte dei vigili del fuoco. Le indagini sul decesso, furono condotte dAlla Compagnia dei carabinieri di Baiano. L'area dove avvenne il decesso della giovane, originaria del napoletano, fu posta sotto sequestro dagli inquirenti ed è rimasta chiusa per quasi due anni, quando a seguito di un'istanza di dissequestro presentata dal legale nominato dal comune di Avella, la pineta fu dissequestrata. Gli inquirenti ipotizzano che le recinzioni del parco del Fusaro ad Avella fossero inadeguate e che per questo motivo la ragazza non si sia accorta del pericolo. Opposta la posizione della difesa, rappresentata dall'avvocato Generoso Pagliarulo, che sostiene che l'accesso all'area dove la ragazza è finita giù dal burrone era interdetto e dunque nessuno poteva accedervi.
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