Sospensione dei sanitari No-vax,
vizio di forma nella procedura

Sospensione dei sanitari No-vax, vizio di forma nella procedura
Venerdì 15 Ottobre 2021, 09:58 - Ultimo agg. 19:13
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C'è un vizio di forma nella procedura, a rischio le sospensioni di medici e infermieri no vax. Infatti, potrebbero presto presentare un ricorso per tornare al lavoro, 9 operatori sanitari (8 infermieri e una dottoressa) sospesi dall'Azienda ospedaliera Moscati perché non si sono vaccinati contro il Covid-19. L'Asl di Avellino, che ha condotto l'indagine per stanare gli irriducibili del no al vaccino, ha inviato la comunicazione dell'avvenuto accertamento soltanto al datore di lavoro (in questo caso il Moscati) e non all'Ordine professionale di appartenenza così come previsto dal decreto legge 44 del 2021 convertito poi nella legge 76 del 2021.

La conferma arriva dal presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Avellino, Rocco Cusano: «La legge parla chiaro.

L'articolo 4 del decreto, al comma 6, spiega chi deve fare cosa.

Nello specifico prosegue Cusano - l'Ordine professionale può sospendere dall'Albo l'iscritto soltanto dopo una formale comunicazione da parte dell'Asl territorialmente competente. Fino ad oggi, l'Ordine delle professioni infermieristiche di Avellino non ha ricevuto alcuna comunicazione dall'Asl di Avellino, ma soltanto dal datore di lavoro. Dunque, non c'è effetto di legge». Lo stesso errore procedurale è stato registrato dall'Ordine dei medici: in questo caso sono due le sospensioni che il Consiglio provinciale, riunitisi martedì scorso, non ha ratificato (una delle due poi è decaduta perché il medico ha deciso di tornare sui suoi passi facendo la prima dose). Continua Cusano: «Da parte nostra, così come avvenuto per i medici, non abbiamo proceduto alla ratifica delle sospensioni perché l'atto sarebbe potuto essere facilmente impugnabile. E abbiamo invece inoltrato una comunicazione sia all'Asl di Avellino sia all'Azienda ospedaliera Moscati per chiedere di perfezionare la procedura». In questo momento, i dipendenti non possono esercitare la professione nell'ospedale, ma potrebbero continuare (i medici in particolare) a esercitare la libera professione. 

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La mancata comunicazione dell'Asl potrebbe comunque spianare la strada a una serie di ricorsi da parte dei medici e degli infermieri no vax. In attesa di ulteriori sviluppi, Cusano lancia un appello ai colleghi: «La norma ricorda - sospende chi non si è vaccinato fino alla fine dell'anno senza retribuzione, ma il provvedimento disciplinare decade immediatamente se ci si vaccina. Come Ordine degli infermieri, nelle more che la procedura sia perfezionata, auspichiamo che tutti i colleghi cambino idea. Vaccinarsi, lo abbiamo ripetuto fino alla nausea, è una cosa troppo importante. Lo è per noi stessi, ma lo anche per i pazienti che da noi ricevono cure ogni giorno. Chi ancora avesse dubbi in merito, consulti i dati: il calo di contagi e delle morti è impressionante. Il vaccino funziona». Fino a oggi, non hanno ottemperato all'obbligo di legge 15 operatori sanitari irpini: 11 tra medici, infermieri e operatori sociosanitari (Oss) in servizio all'Azienda ospedaliera Moscati, 2 infermieri dell'Asl di Avellino e un infermiere e un fisioterapista in servizio al Ruggi D'Aragona di Salerno. In 3 si sono ricreduti dopo l'azzeramento dello stipendio: si tratta di una dottoressa del Moscati e dei due infermieri dell'Asl. L'indagine, condotta da un'apposita commissione, continua. E nelle prossime ore dovrebbero esserci novità sul fronte dei liberi professionisti, dei medici di base e degli operatori sanitari delle cliniche private. Un aggiornamento dovrebbe arrivare dalla Regione (dove è stata istituita un'apposita commissione) con una black list tutta irpina dei non vaccinati. Il documento, che era già atteso per l'inizio di questa settimana, dovrebbe arrivare al massimo entro lunedì prossimo. 

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