Ora tocca all'antico Castello longobardo. Le lancette corrono in questo caso quelle del cronoprogramma dei fondi Pics e l'amministrazione comunale deve spenderli entro il 31 dicembre dell'anno prossimo. Per questo, in tempi abbastanza rapidi da quando la Regione ha sbloccato la riprogrammazione delle risorse, il Comune ha affidato il progetto di riqualificazione interna ed esterna dei ruderi, che da almeno 10 versano in uno stato di triste abbandono.
Tra le macerie dell'eterno cantiere dell'agorà.
E' prevista ovviamente la pulizia degli spazi esterni. Ci saranno poi il ripristino delle passarelle, delle balaustre e dei parapetti, il restauro ed il consolidamento del perimetro murario e percorsi integrativi. Una quota è stata stanziata pure per gli scavi archeologici integrativi che potrebbero rendersi necessari. Il pezzo forte del progetto è rappresentato dalla sala interna. In merito, l'ambizione del sindaco è creare un luogo in cui, con le moderne tecnologie, si possa far rivivere la storia antica della città, per la parte che si è intrecciata col Castello longobardo. Aggiungendo sentieri interni e un collegamento con la scala in ferro oggetto in passato di tante discussioni. In merito, nel progetto non sono previste modifiche o rimozioni di sorta. «Per toccare con mano lo stato di conservazione del luogo, la commissione - spiega il presidente Cosmo - vi terrà un sopralluogo il prossimo 14 dicembre. Sappiamo che è abbandonato a se stesso da anni. Con questo progetto, che ora è concreto e finanziato, restituiremo alla città una struttura storica tanto importante, che parla anche delle nostre radici culturali».
A due passi dai ruderi del maniero, procede - finalmente a passo spedito - la riqualificazione della metà della piazza che fino a pochi mesi fa era rimasta ostaggio di un contenzioso tra il Comune e l'impresa Cogepa. Raggiunto l'accordo, a settembre si è ripartiti. E la nuova pavimentazione comincia a fare capolino: pietra lavica bocciardata intervallata da fasce in pietra calcarea chiara, da una parte. Stessa trama ma intrecci diversi, dall'altra. Ai lati della piazza, al di fuori dall'appalto, è prevista una zanella in pietra calcarea chiara, con caditoie al centro per l'acqua piovana. Il cronoprogramma affisso sul cantiere dice che i lavori finiranno a luglio 2023. Salvo nuovi intoppi, si intende. Per l'amministrazione e, in questo caso soprattutto per gli uffici che seguono gli appalti, non ci sono molte alternative se non pressare le imprese a correre verso il risultato. Tornando ai progetti «Pics», in poco più di un anno, bisogna affidare e concludere - qui è dura - l'intervento di restyling della Dogana, fare altrettanto con Palazzo De Peruta, e condurre in porto progetti complessivi per oltre 17 milioni di euro, Finanziati ormai 3 anni fa. Obiettivo difficile se non proprio impossibile.
fla. co.