Rispetto alla mancata revisione del bus, che Antonietta Ceriola e il suo collega Vittorio Saulino avrebbero falsamente attestato, l'avvocato Casillo ha sostenuto che le precarie condizioni del bus (immatricolato nel 1995, con oltre 800 mila km percorsi e bisognoso di interventi di riparazione stimati in 15-18 mila euro, ndr) erano tali da impedirne di per sé la circolazione: «L'unica sanzione comminabile - ha detto il difensore della Ceriola - a un veicolo che non può circolare è quella del fermo amministrativo».
Nel corso delle precedenti udienze, in relazione alla manutenzione del bus, è emerso che il distacco del giunto cardanico e il mancato funzionamento della valvola di sicurezza del sistema frenante hanno reso ingovernabile il bus condotto da Ciro Lametta, deceduto nell'incidente e fratello di Gennaro Lametta, proprietario del bus per il quale l'accusa ha chiesto la condanna a 12 anni di reclusione.
La prossima udienza è fissata per il 16 novembre.