Mattarella conferisce la Stella d’Italia
alla missionaria suor Dorotea D’Oto

Mattarella conferisce la Stella d’Italia alla missionaria suor Dorotea D’Oto
Giovedì 28 Gennaio 2021, 16:17
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Martedì 26 gennaio, nella casa di Miari, in Corea, l'ambasciatore d'Italia a Seul, Federico Failla, a nome del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, ha consegnato a suor Dorotea D'Oto, nata a Casalbore in provincia di Avellino, missionaria in Corea dal 1966, l'onorificenza di ufficiale della Stella d'Italia. Il riconoscimento viene conferito a coloro che si sono distinti nella promozione di rapporti di collaborazione e legami di amicizia tra l'Italia e altre nazioni.

Tra le motivazioni dell'onorificenza, l'ambasciatore ha ricordato la vita della religiosa da missionaria in Corea, all'epoca tra i più poveri paesi del mondo, «diffondendo gli insegnamenti della religione cattolica nelle aree più degradate della capitale Seul, delle città di Daegu e Gwangju etc.».

Ha inoltre sottolineato come suor Dorotea abbia «contribuito fortemente all'organizzazione della comunità delle Figlie di San Paolo (...) che è ora una realtà significativa e ben conosciuta della capitale».

La superiora generale delle Paoline, suor Anna Caiazza, così si è espressa: «Tale onorificenza onora grandemente la nostra congregazione. Siamo profondamente grate a suor Dorotea per la testimonianza di una vita spesa per l'annuncio del Vangelo in una terra lontana dal suo paese, che è però diventato il 'suò paese, a un popolo che è diventato il suo popolo». «Ancora oggi, suor Dorotea percorre, con la preghiera incessante, le strade della Corea perché il Vangelo corra e si diffonda», si legge in una nota delle Paoline.

In occasione del centenario di fondazione, le Figlie di San Paolo della Corea hanno pubblicato un libro sulla vita di suor Dorotea D'Oto, dal titolo «Vorrei gridare al mondo». Il progetto, realizzato da suor Giacomina Heo dopo aver intervistato e dialogato con suor Dorotea, propone una testimonianza viva della storia della Corea: l'arrivo delle prime missionarie, lo sviluppo della Congregazione in terra coreana, la vita nella comunità di Kwanju, dove suor Dorotea ha vissuto per tanti anni. «La narrazione, semplice e sincera, lascia emergere il carisma paolino in tutta la sua profondità e bellezza», sottolineano ancora le Paoline.

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