Le rubano i documenti (e l'identità), studentessa si ritrova indagata per truffa: «La mia vita è diventata un incubo»

«Quello che sto vivendo è un incubo. Vengo accusata, trattata come una criminale. E la mia salute mentale ne sta risentendo»

Le rubano i documenti (e l'identità), studentessa si ritrova indagata per truffa: «La mia vita è diventata un incubo»
Le rubano i documenti (e l'identità), studentessa si ritrova indagata per truffa: «La mia vita è diventata un incubo»
di Alessio Esposito
Sabato 4 Febbraio 2023, 15:46 - Ultimo agg. 5 Febbraio, 09:03
4 Minuti di Lettura

La vita di Luna (nome di fantasia), studentessa fuorisede a Napoli, cambia per sempre una sera di maggio dello scorso anno. La ragazza viene rapinata in strada insieme a due amici: le portano via lo zaino con all'interno soldi, cellulare, carte di credito e documenti. Un'esperienza di per sé traumatica, resa ancora peggiore da quello che sarebbe successo di lì a poco. Luna prima scopre che è stato acquistato uno scooter a suo nome, con tanto di assicurazione, poi le arriva una comunicazione dal Tribunale di Nola: è indagata per truffa.

«Quel giorno è stato traumatico per me», racconta la 22enne ricordando la rapina subita. «Eravamo a Napoli, io e i miei amici siamo stati aggrediti da due uomini - spiega -, uno di loro mi ha strattonato minacciando di tirare fuori la pistola se non gli avessi dato lo zaino. Non voleva solo i soldi o il cellulare, voleva tutto lo zaino.

Nel frattempo l'altro uomo picchiava i miei amici. Quel giorno indossavo una gonna, ho avuto paura di essere violentata». 

Dopo la rapina Luna decide di lasciare Napoli e tornare nella sua città d'origine, in provincia di Avellino, per sporgere denuncia in commissariato. «La prima cosa che mi hanno detto gli agenti è stata: dovevi denunciare prima l'accaduto», afferma Luna. «Ma non avevo le forze per farlo in quel momento - specifica la giovane - ho avuto bisogno di qualche ora per realizzare quello che era successo e tornare a casa».

Nonostante tutto, Luna cerca di andare avanti e riprendere normalmente la sua vita. Ma l'incubo nel quale si trova ancora oggi era appena iniziato: «Dopo qualche mese cominciano ad arrivare delle raccomandate: a mio nome sono stati aperti dei conti, è stato acquistato un motorino, intestata l'assicurazione».  

A questo punto la giovane capisce che ha bisogno di essere tutelata e si rivolge ad un legale, l'avvocato Guerino Gazzella del Foro di Benevento, per farsi assistere in una battaglia che stava per riservare nuovi colpi di scena. «La mia assistita ora è indagata per delle azioni che non ha mai commesso - spiega il difensore della studentessa -. C'è stata una chiusura delle indagini presso la Procura di Nola: non appena ne ho avuto notizia ho chiesto di essere interrogato per chiarire la nostra posizione».

«La mia cliente è stata rapinata e ora si ritrova un procedimento penale per truffa a suo carico - aggiunge l'avvocato Gazzella - Ci auguriamo che la Procura individui i veri responsabili, ma soprattutto riconosca al più presto la nostra innocenza. La mia rappresentata è una persona giovane: se domani volesse partecipare a un concorso pubblico, risulterebbe un procedimento penale nei carichi pendenti. È vittima di un reato di rapina, non autrice di un reato di truffa. Siamo noi la parte offesa». 

@itslunafreya

Ma al di là dell'aspetto legale, questa vicenda sta avendo serie ripercussioni sulla vita di tutti i giorni di Luna. La ragazza spiega: «Quello che sto vivendo è un incubo. Vengo accusata, trattata come una criminale. E la mia salute mentale ne sta risentendo: faccio fatica a dormire, a mangiare, a fare le cose più banali. Quando vedo le persone vivere la loro vita mi chiedo: Io riuscirei a fare la stessa cosa?. E la risposta è no. In Italia la salute mentale, soprattutto quando riguarda i giovani, non viene tutelata dalle istituzioni».

Anche per questo motivo, Luna ha scelto di rivolgersi ai social, raccontando la sua storia su TikTok in una serie di video che hanno raggiunto centianaia di migliaia di visualizzazioni: «Inizialmente era una valvola di sfogo, ma poi si è rivelato utile anche per ascoltare testimonianze di altre persone che hanno vissuto esperienze simili. Ora sto cercando di dar voce alla mia storia, per denunciare un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi». 

Luna conclude il suo racconto lanciando un appello: «Quello del furto d'identità è un tema sul quale c'è molta poca informazione. Sui social ho ricevuto tanto affetto, ma ho scoperto anche che tantissime persone sono vittime di situazioni simili. Si prova un senso di impotenza, ti viene tolta la libertà. Per questo vorrei che la gente, ma soprattutto le istituzioni, prendessero coscienza di un fenomeno che rovina la vita delle persone».

© RIPRODUZIONE RISERVATA