Il tornado «Tassa rifiuti» si abbatte
sugli esercenti: aumenti-choc fino al 50%

Il tornado «Tassa rifiuti» si abbatte sugli esercenti: aumenti-choc fino al 50%
di Flavio Coppola
Sabato 23 Aprile 2022, 08:53
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Aumenta ancora il costo dei rifiuti in città. Famiglie e attività commerciali costrette a tirare ulteriormente una cinghia ormai zeppa di buchi. Soprattutto perché stavolta non ci sono ristori Covid.

Così il piano tariffario 2022, varato dagli uffici comunali con l'ok dei revisori contabili e il via libera dall'Ato rifiuti, è destinato ad abbattersi con veemenza su una città in messa in ginocchio dalla pandemia, prima, e dall'inflazione, poi. Sarà in votato in Consiglio comunale il prossimo 28 aprile, insieme alle aliquote Imu, che restano ai identiche e sono già ai massimi livelli, e alla convenzione con Alto Calore per fognature e acque reflue.

Una vera stangata raggiungerà tutte le attività commerciali che avevano evitato il salasso dei rincari già decisi l'anno scorso grazie allo stanziamento di 500.000 disposto poi dall'amministrazione Festa con i fondi nazionali Covid. Stavolta il paracadute non ci sarà. E si sentirà in pieno la differenza con le tariffe approvate nel 2019 dal commissario Priolo e replicate, identiche, nel 2020 dall'amministrazione Festa. In generale, il costo totale del servizio reso da IrpiniAmbiente arriva a 13,7 milioni di euro, rispetto ai 13,6 dell'anno scorso e ai 12,7 del 2019. In particolare, salvo nuovi colpi di scena, le attività commerciali subiranno aumenti medi che vanno dal 20 al 50 per cento. Sul punto non si pronuncia l'assessore alle Finanze, Vincenzo Cuzzola. Ma parlano le tabelle del piano tariffario che è facile raffrontare. Senza l'ombrello dei ristori, sentiranno tutto il peso dei rincari musei e biblioteche, ma anche cinema e teatri. Le nuove tariffe infatti confermano l'aumento, rispettivamente, del 50 e del 30 per cento, dell'anno scorso. E poi le autorimesse e gli alberghi, con o senza ristorante, i negozi di abbigliamento e i banchi di mercato. Qui l'aumento registrato era di circa il 20 per cento e viene confermato pressoché identico. Come per le attività artigianali e i parrucchieri. Era più raddoppiata l'anno scorso l'imposta al metro quadro per le attività industriali, passando da 3,83 euro a 7,5. Quota ribadita anche quest'anno.
C'è invece una riduzione consistente, e va sottolineata, a beneficio delle attività di ristorazione.

Schizzate a 41 euro per metro quadro l'anno scorso, ora pagheranno 32 euro, dunque 9 in meno. Non si salvano invece le hamburgherie, che restano inchiodate ai 28 euro per metro quadro del 2021, rispetto ai precedenti 21 del 2019 e 2020.

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Per gli ipermercati di generi misti la tariffa aumenta anche rispetto all'anno scorso. Da 22 a 23,5 euro per metro quadro. E la Tari cresce pure per gli ospedali. Dai 6,91 euro del 2019 ai 13 del 2021, si arriva oggi a 15,8.
E le famiglie? Anche qui c'è un lieve aumento. Circa il 10 per cento in più rispetto all'anno scorso. E riguarda principalmente la quota fissa, tarata sui metri quadri. I nuclei con una sola persona pagheranno 1 euro al metro quadro rispetto ai precedenti 87 centesimi, quelli con due persone 1,18 rispetto a 1 euro, quelli con tre persone 1,28 a fronte di 1,10, quelli con quattro 1,37 da 1,18, quelli con cinque 1,38 da 1,19. Mentre per le famiglie con sei o più membri, si passa da 1,14 a 1,33 euro per metro quadrato. Scende invece la quota fissa. Pagheranno 58 euro i single rispetto ai precedenti 54, 155 euro le famiglie con due persone rispetto ai vecchi 162, 198 euro i nuclei con tre persone a fronte di 207, 244 euro le famiglie di quattro persone rispetto ai 252 dell'anno scorso, 301 euro i nuclei con cinque persone dai precedenti 324 e 342 le famiglie da sei o più persone a fronte dei 369 del 2021. Anche qui, però è netto l'aumento rispetto al 2019, quando la quota fissa al metro quadro costava più o meno la metà.
Il bello è che la Tari aumenterà anche nei prossimi anni. Il Piano 2022-2025 approvato dall'Ato rifiuti riporta le stime degli anni a venire. Il costo del servizio, attualmente di 13,7 milioni, arriverà a 13,9 nel 2023, 14,069 nel 2024 e 14,3 nel 2025.
 

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