Traffico impazzito ad Avellino,
le scuole paralizzano il capoluogo

Traffico impazzito ad Avellino, le scuole paralizzano il capoluogo
di Antonello Plati
Sabato 18 Settembre 2021, 08:34 - Ultimo agg. 20 Settembre, 20:08
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Paralizzati nel traffico. Automobilisti avellinesi sull'orlo di una crisi di nervi. Da mercoledì, da quando cioè hanno riaperto le scuole, in tanti hanno dovuto spostare all'indietro le lancette della sveglia mattutina. I tempi di percorrenza per arrivare sul posto di lavoro si sono allungati, mediamente, di una mezz'oretta. Percorsi alternativi, soprattutto per impiegati e dipendenti pubblici, non ce ne sono. E attraversare il centro città è diventata un'impresa. Congestionate, più di altre arterie, piazza Kennedy e via Carducci, via De Concilij e via Colombo, via Morelli e Silvati e via Pescatori (con rione Aversa e contrada Baccanico).

Problemi pure sulla variante Est per chi arriva in città dai comuni dell'hinterland e via Nazionale Torrette (ma questa non è una novità). Tutto previsto, come ogni settembre di ogni anno. E magari pure nella norma per un comune, quello capoluogo, che non è in grado di aggiornare il piano traffico da decenni realizzandone uno in grado di gestire i flussi almeno nelle ore di punta. Che da mercoledì sono quelle nella due fasce orarie dalle 8 alle 9 e dalle 13 alle 14. Ciliegina sulla torta, la carenza del trasporto pubblico locale, coi pochi mezzi in strada sempre stracolmi (impossibile rispettare la capienza massima dell'80 per cento così come previsto dalle norme anticovid), le fermate sempre più affollate (più delle altre quella di Piazza Kennedy dove gli assembramenti sono continui) e la questione irrisolta del terminal. Anzi, dei terminal.

L'invasione degli studenti, giustificata e pure questa ampiamente prevista, ha messo in luce tutte le lacune del capolinea di via Fariello (spazi angusti, assenza di servizi) e anche di quello principale antistante lo stadio Partenio che è snobbato da chi ha lo zaino in spalla, per la posizione troppo decentrata, che preferisce scendere e salire dai mezzi in Piazza Kennedy. Anita Maglio, studentessa del Liceo classico Colletta di via Scandone ad Avellino e responsabile comunicazione dell'Unione degli studenti (Uds), conferma: «Le fermate degli autobus sono sempre sovraffollate così come lo sono i mezzi a bordo».

In queste condizioni è impossibile rispettare la distanza di sicurezza: «Come Unione degli studenti, avevamo previsto una simile situazione. Dunque, non siamo sorpresi, ma amareggiati sì. Infatti, prima dell'apertura delle scuole ne abbiamo discusso anche con il sindaco di Avellino Gianluca Festa, ma a quanto pare non è stata trovata una soluzione seppure la nostra denuncia è arrivata con largo anticipo». Gli studenti avevano ragione, avevano previsto tutto ma nessuno gli ha dato ascolto: «Nessuno prosegue Maglio - si è reso conto che molte necessità, legate soprattutto agli orari mattutini, convergono adesso che è ripresa l'attività scolastica».

Magari, stando al nodo trasporti, andavano previste ulteriori corse aggiuntive nelle ore di maggiore afflusso: «Sì, è così. Ma questo è un problema atavico: mancano investimenti nel trasporto pubblico locale da anni. E tutto questo va a discapito dei cittadini, studenti e lavoratori in particolare, che non posso usufruire di un servizio efficiente, anzi che è sempre più carente». Tra la arterie più congestionate, c'è via Pescatori dove tra le 8 e le 9 e dopo le 13 si creano ingorghi di auto a perdita d'occhio. Mariachiara Picariello, frequenta il quarto anno al Liceo Imbriani, e percorre questa strada ogni mattina. Dice: «Lungo la strada che porta alla succursale, per l'Iperfutura, come volevasi dimostrare, vi è un traffico senza precedenti. Mezzi e studenti fanno fatica, sebbene la larga via, a percorrerla in massa a orari differenti d'entrata e uscita. Dato ciò non si contano le possibilità di eventuali incidenti involontari». E sui mezzi di traporto pubblico, la studentessa dice: «Tralasciando il traffico che si crea nei pressi della mia scuola. Appare evidente che il numero di autobus (fermate e partenze) è superiore all'anno precedente, ma non credo che la suddivisione degli orari (8:15 e 9:15) e lo scarso controllo stradale siano da considerarsi come obiettivi raggiunti».

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