Trapianto di cuore da Genova,
salva giovane mamma irpina

Trapianto di cuore da Genova, salva giovane mamma irpina
di Antonello Plati
Venerdì 29 Marzo 2019, 12:00
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Un trapianto di cuore restituisce la vita a Valentina, 31 anni, mamma di una bimba di appena un anno, originaria e residente a Manocalzati. Mercoledì scorso, la giovane donna è stata sottoposta al delicatissimo intervento chirurgico all'ospedale «Monaldi» di Napoli, dove era stata trasportata d'urgenza in ambulanza dal «Moscati» di Avellino. Al Pronto soccorso di Contrada Amoretta, la trentunenne era giunta sabato sera in shock cardiogeno: la gravissima complicanza delle funzioni cardiache ha indotto i sanitari dell'Emergenza a disporre immediatamente il ricovero nel reparto di Terapia intensiva cardiologica diretto da Emilio Di Lorenzo.

Qui, lo staff medico le ha diagnosticato una miopericardite, una rara patologia con quadri clinici molto difformi, che ha imposto il trasferimento all'Unità operativa di Cardioanestesia diretta da Arianna Pagano. Nella notte, però, le condizioni della donna, continuamente monitorate, si sono via via aggravate. I medici l'hanno quindi stabilizzata per consentirle di affrontare in sicurezza il viaggio in ambulanza verso Napoli. Con l'ospedale dell'Azienda dei Colli, centro specializzato nella cura delle malattie pneumo-cardiovascolari, erano già stati avviati serrati contatti, in quanto il «Moscati» non dispone di un dipartimento per i trapianti.
 
Al «Monaldi», il quadro clinico non è migliorato e domenica sera Valentina ha avuto un altro shock cardiogeno. L'equipe di Chirurgia dei trapianti, guidata da Ciro Maiello, ha quindi effettuato la richiesta per inserirla in lista di attesa (in prima posizione, considerata l'età) e tentare di reperire al più presto un organo compatibile. È cominciata, così, una corsa contro il tempo che ha coinvolto gli ospedali di tutta Italia, mentre la vita della giovane mamma restava appesa a un filo. In meno di 48 ore da Genova è arrivata la comunicazione di un espianto di un cuore compatibile. E in soli tre giorni, quindi, è stato possibile eseguire il delicato intervento in un ospedale che si avvale, da anni, di tecniche chirurgiche all'avanguardia.

Ieri mattina, la donna di Manocalzati s'è svegliata e ha anche parlato con il marito e gli altri familiari che dopo tanta apprensione hanno potuto finalmente riabbracciarla. Provata da un'operazione che in anestesia generale l'ha tenuta per tante ore sul lettino della sala operatoria, la trentunenne, che da piccola aveva già sofferto per complicanze cardiache, dovrà adesso affrontare un'altra delicatissima fase, quella del post trapianto. Per lei prima di tornare a casa e poter rivedere la figlioletta, almeno altre tre settimane sotto osservazione per scongiurare il rigetto dell'organo e monitorare una situazione che, seppur passato il peggio, resta comunque complicata. Se Valentina ha un cuore nuovo che batte è merito della professionalità e del tempismo nella diagnosi dei sanitari dell'Azienda ospedaliera «Moscati» di Avellino e del «Monaldi» di Napoli.

Nonostante le tante difficoltà, dovute all'atavica carenza di organico e alla condizione di stress che sopportano più di tutti i camici bianchi e gli infermieri del Pronto soccorso, il personale del «Moscati» ha quindi dimostrato di saper gestire al meglio una situazione complessa, ribadendo pure la necessaria collaborazione con i colleghi partenopei che solo da una decina di giorni hanno ottenuto il nulla osta per riprendere i trapianti pediatrici. Al «Monaldi», infatti, c'era stata la sospensione di questa attività in seguito a un'ispezione per via delle molte criticità organizzative e gestionali riscontrate. Per risolvere la situazione, il ministro della Salute Giulia Grillo a luglio dell'anno scorso si era recata in via Bianchi e successivamente aveva inviato ispettori e carabinieri del Nas. Superata l'impasse e risolte le criticità, 10 giorni fa la riapertura del reparto.
 
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