«Tregua» idrica tra Irpinia e Sannio, ma la frana fa paura

Allerta permanente in 15 comuni ufitani e sanniti

La zona interessata
La zona interessata
di Vincenzo Grasso
Lunedì 30 Gennaio 2023, 08:42 - Ultimo agg. 08:43
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Dall'emergenza all'allerta permanente. Anche se è tornata la normalità nella distribuzione dell'acqua nei quindici comuni ufitani e sanniti che per un'intera settimana hanno subito continue interruzioni, a causa della ripetuta rottura della rete adduttrice di 450 millimetri situata tra Melito e Ariano Irpino, non può considerarsi cessato il rischio di nuovi disagi. I tecnici che hanno provveduto a riparare le tubazioni hanno comunicato all'Alto Calore Servizi, alla Protezione Civile e ai Comuni maggiormente interessati all'inconveniente che la frana che ha investito la rete idrica non è ancora sotto controllo e potrebbe riprendere a muoversi. Una lingua di terra della lunghezza di oltre 200 metri che, tra l'altro, è difficile da raggiungere. Specie se si dovessero verificare nuove precipitazioni piovose o nevicate.

Questa eventualità tiene in allarme l'Alto Calore e le amministrazioni comunali, tanto che per l'ospedale Frangipane di Ariano è da giorni attivo il piano B che prevede l'impiego dei caschi rossi per i rifornimento di acqua in caso di emergenza, mentre il Comune di Grottaminarda ha attivato il Comitato Operativo Comunale per qualsiasi emergenza idrica.

Iinfine, il Comune di Ariano Irpino ha invocato l'immediato intervento della Protezione Civile. «Lo sforzo delle amministrazioni comunali - è la tesi del sindaco della città del Tricolle , Enrico Franza - è vano senza il coinvolgimento generale delle forze politiche a livello regionale e nazionale, che avvertano forte il legame con la nostra terra, con i Comuni interessati dall'emergenza, dell'ente Regione, rappresentato dal Presidente De Luca. È altresì auspicabile vedere coinvolta anche la Protezione Civile regionale, posto che è evidente come quello che sta interessando la nostra parte di provincia sia un autentico stato di straordinaria emergenza. Per questo motivo ho convocato d'urgenza il Presidente dell'Alto Calore Servizi presso il Comune di Ariano Irpino per assumere, assieme agli altri sindaci, le necessarie determinazioni».

Determinazioni che per l'amministratore unico dell'Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, comportano una sola soluzione tecnica: realizzare una rete idrica che bypassi la frana. Insomma, non si tratta più di ordinario intervento manutentivo sulla rete esistente, ma di un investimento che non può che coinvolgere la Regione Campania, proprietaria della rete adduttrice. Per Ciarcia, in altri termini, la Regione è stata ripetutamente interpellata, mostrando interesse e volontà di venire incontro alle attese delle comunità locali. Ecco perché l'incontro programmato ad Ariano per le prossime ore può diventare decisivo. È fondamentale una presa di conoscenza della situazione da parte della Regione Campania circa l'obsolescenza della rete idrica che da Melito prosegue per tutti i comuni a Nord Est di Ariano Irpino.

Da decenni non è più interessata da investimenti. Basta considerare che uno studio effettuato dal Comune di Ariano Irpino evidenzia l'urgenza della sostituzione di circa 30 chilometri di rete. Ci sono tratti (lungo la strada 414 che porta a Montecalvo Irpino, la strada comunale di Creta, a Vascavino, Valleluogo, Pianerottolo, Camporeale) che sono alle prese con continue rotture. Per non parlare della condizione che si viene a determinare durante i mesi estivi, con l'attivazione di manovre di chiusura e apertura delle reti che danneggiano sempre i residenti di Martiri, Cerreto e Camporeale. La soluzione, si sa, sarebbe solo quella dell'ammodernamento della rete sul territorio comunale. Ma quando?
 

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