Un'ala del vecchio Moscati all'Asl:
diventerà ospedale di comunità

Un'ala del vecchio Moscati all'Asl: diventerà ospedale di comunità
di Antonello Plati
Martedì 4 Ottobre 2022, 08:45 - Ultimo agg. 18:49
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Nero su bianco. C'è la firma dei direttori generali Renato Pizzuti (Azienda ospedaliera Moscati) e Mario Nicola Ferrante (Asl) in calce al contratto di comodato d'uso di una parte (6 piani per complessivi 3mila metri quadrati) dell'ex sede di Viale Italia dell'ospedale civile di Avellino. L'accordo, raggiunto da tempo, è stato ratificato l'altro giorno: per trent'anni, uno degli edifici di costruzione più recente (con ingresso su via Colombo) sarà, dunque, nella disponibilità dell'ente di via Degli Imbimbo. Qui è prevista la realizzazione, entro la fine dell'anno prossimo, di un ospedale di comunità (con 30 posti letto) e di una casa della comunità. Dopo i ripetuti annunci, puntualmente disattesi, da parte dell'amministrazione comunale (che voleva prima spostarci il tribunale e poi farci un polo universitario), una parte consistente della struttura (dismessa nel 2010 quando tutti i reparti sono stati trasferiti a Contrada Amoretta) passa quindi di mano dall'Azienda ospedaliera Moscati all'Asl di Avellino.

Decisiva, in questo senso, la mediazione della Regione Campania con la direzione per la Tutela della salute che, nell'ambito dell'attribuzione dei fondi messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha prima sondato il terreno e poi, lavorando sotto traccia, ha portato in porto l'operazione. Il primo passo, il 23 novembre dell'anno scorso, lo ha fatto proprio il Moscati (i cui vertici non hanno mai nascosto la volontà di sgravarsi della spesa annua, circa 600mila euro, per mantenere l'immobile), comunicando alla direzione generale per la Tutela della Salute che secondo quanto previsto dal Pnrr di «ritenere opportuno mettere a disposizione l'intero plesso ospedaliero di viale Italia al fine di rafforzare la capacità del sistema sanitario regionale e favorire la pianificazione dei servizi sanitari».

A Napoli hanno accolto bene la cosa e hanno chiesto all'Asl di Avellino di valutare «in merito ad un eventuale utilizzo per fini sanitari, di tutto o parte della struttura sanitaria sede dell'ex ospedale di Avellino». Positivo il riscontro degli uffici di via Degli Imbimbo che hanno subito evidenziato «l'interesse alla realizzazione di un ospedale di comunità e una casa di comunità, utilizzando il corpo individuato» di circa 3mila metri quadrati su 6 piani dove sorgeranno un ospedale e una casa di comunità. Ma di cosa si tratta? L'Asl di Avellino una certa esperienza in questo senso ce l'ha, avendo inaugurato (a novembre 2021) il primo ospedale di questo tipo in Campania nella sede dell'ex ospedale Di Guglielmo di Bisaccia. L'ospedale di comunità, spiegano da via Degli Imbimbo, «è una struttura territoriale di ricovero breve rivolta a pazienti che a seguito di episodio acuto o per la riacutizzazione di patologie croniche necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica potenzialmente erogabili a domicilio ma che vengono ricoverati in mancanza di idoneità del domicilio stesso o in quanto necessitano di assistenza e sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa anche notturna non erogabile a domicilio e di assistenza medica programmata o su specifica necessità».

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Ad Avellino, nell'ex Moscati, troverà spazio anche la prima Casa di comunità della Campania. In questo caso, le funzioni sono ancora abbastanza vaghe, comunque dovrebbe trattarsi di una struttura di prossimità per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. Le Case di comunità, previste dal Pnrr, «dovrebbero promuovere un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso équipe territoriali. Dovrebbero essere la sede privilegiata per la progettazione e l'erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale». Altre strutture del genere, così come previsto dal nuovo piano di sanità territoriale, saranno realizzate nei comuni di Monteforte Irpino (ex ospedale San Giacomo), Moschiano (ex clinica Parco degli Ulivi) e Montella (adiacente al convento di San Francesco a Folloni). Tornando nel capoluogo, l'intenzione della Regione è quella di rimettere a nuovo anche il corpo principale dell'ex sede dell'ospedale civile, con ingresso su Viale Italia, mettendo sul piatto circa 20 milioni di euro e chiamando in causa di nuovo l'Asl di Avellino per ricollocare nella struttura del centro città gli uffici, i poliambulatori e i centri di medicina territoriale.

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