Nero su bianco. C'è la firma dei direttori generali Renato Pizzuti (Azienda ospedaliera Moscati) e Mario Nicola Ferrante (Asl) in calce al contratto di comodato d'uso di una parte (6 piani per complessivi 3mila metri quadrati) dell'ex sede di Viale Italia dell'ospedale civile di Avellino. L'accordo, raggiunto da tempo, è stato ratificato l'altro giorno: per trent'anni, uno degli edifici di costruzione più recente (con ingresso su via Colombo) sarà, dunque, nella disponibilità dell'ente di via Degli Imbimbo. Qui è prevista la realizzazione, entro la fine dell'anno prossimo, di un ospedale di comunità (con 30 posti letto) e di una casa della comunità. Dopo i ripetuti annunci, puntualmente disattesi, da parte dell'amministrazione comunale (che voleva prima spostarci il tribunale e poi farci un polo universitario), una parte consistente della struttura (dismessa nel 2010 quando tutti i reparti sono stati trasferiti a Contrada Amoretta) passa quindi di mano dall'Azienda ospedaliera Moscati all'Asl di Avellino.
Decisiva, in questo senso, la mediazione della Regione Campania con la direzione per la Tutela della salute che, nell'ambito dell'attribuzione dei fondi messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha prima sondato il terreno e poi, lavorando sotto traccia, ha portato in porto l'operazione. Il primo passo, il 23 novembre dell'anno scorso, lo ha fatto proprio il Moscati (i cui vertici non hanno mai nascosto la volontà di sgravarsi della spesa annua, circa 600mila euro, per mantenere l'immobile), comunicando alla direzione generale per la Tutela della Salute che secondo quanto previsto dal Pnrr di «ritenere opportuno mettere a disposizione l'intero plesso ospedaliero di viale Italia al fine di rafforzare la capacità del sistema sanitario regionale e favorire la pianificazione dei servizi sanitari».
Ad Avellino, nell'ex Moscati, troverà spazio anche la prima Casa di comunità della Campania. In questo caso, le funzioni sono ancora abbastanza vaghe, comunque dovrebbe trattarsi di una struttura di prossimità per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. Le Case di comunità, previste dal Pnrr, «dovrebbero promuovere un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso équipe territoriali. Dovrebbero essere la sede privilegiata per la progettazione e l'erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale». Altre strutture del genere, così come previsto dal nuovo piano di sanità territoriale, saranno realizzate nei comuni di Monteforte Irpino (ex ospedale San Giacomo), Moschiano (ex clinica Parco degli Ulivi) e Montella (adiacente al convento di San Francesco a Folloni). Tornando nel capoluogo, l'intenzione della Regione è quella di rimettere a nuovo anche il corpo principale dell'ex sede dell'ospedale civile, con ingresso su Viale Italia, mettendo sul piatto circa 20 milioni di euro e chiamando in causa di nuovo l'Asl di Avellino per ricollocare nella struttura del centro città gli uffici, i poliambulatori e i centri di medicina territoriale.