Un crollo ostruisce il Fenestrelle:
muro di cemento nel letto del torrente

Un crollo ostruisce il Fenestrelle: muro di cemento nel letto del torrente
Domenica 25 Settembre 2022, 09:44 - Ultimo agg. 21:17
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Un intero muro di contenimento crollato e a completa ostruzione del letto del «Fenestrelle». Per il fiume di Avellino, ormai, non sembra esserci limite al peggio. Da una parte, tutti i proclama, i progetti di un parco intercomunale di interesse regionale mai nato, e le richieste di finanziamento che, anche quando vengono accolte, impiegano anni per trasformarsi in interventi; dall'altra, lo scempio quotidiano di una grande risorsa ambientale e naturalistica, condito da tagli indiscriminati alla vegetazione e nessun controllo.

L'alluvione agostana ha portato a galla enormi quantità di rifiuti, anche di grandi dimensioni.

Ma all'altezza del tratto che si avvicina a Parco Santo Spirito sono crollati intere parti delle sponde in cemento, e da entrambi i lati. Si sono riversate completamente nell'alveo, ostruendo il fiume. Uno spettacolo mai visto, che rappresenta un forte campanello di allarme proprio alla luce del rischio idrogeologico del territorio. E segnatamente in caso di nuova inondazione. 

Un incidente tanto violento quanto ignorato dalle istituzioni, Comune e Provincia su tutte, e che ha fatto riemergere su una delle due sponde rimaste senza protezione un antico antro dimenticato.

Una condizione sempre più drammatica, quella del «Fenestrelle», che fa il paio con lo stato di abbandono dei territori e del parco che la natura ha già tracciato che il fiume attraversa. Persino all'interno di «Parco Santo Spirito».

Qui il ponte che dovrebbe collegare le due sponde del polmone verde comunale è fuori uso da prima che si insediasse l'attuale amministrazione, e gli edifici che insistono sulla sponda destra sono ormai preda quotidiana di vandali e balordi.

Completamente imbrattata dai graffiti, quella che doveva diventare la foresteria del parco si presenta con l'ingresso sfondato e spalancato.

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Solo due giorni fa, il consigliere regionale di «Europa Verde», Francesco Emilio Borrelli, aveva scritto a Comune, Provincia, Carabinieri della Forestale e Polizia municipale, incalzando enti e forze dell'ordine rispetto ai controlli sul verde del Parco, ciclicamente colpito da privati spesso abusivi. Ma le denunce politiche, e a volte anche quelle penali, restano sulla carta.

Nei mesi scorsi, all'altezza del Genio civile, un'intera sponda fu rasa al suolo senza che nessuna istituzione ne sapesse nulla. All'altezza di contrada Infornata, da anni viene segnalato il cedimento di un costone. Non s interviene per sistemarlo, ma gli incivili hanno imparato a frequentare la zona per sversare abusivamente ogni tipo di rifiuto.
Qualcuno ogni tanto viene anche multato. Dal lato di contrada San Leonardo, dove il fiume scorre nascosto dallo scempio dei grandi cantieri cittadini, i tratti visibili si presentano pieni di vegetazione crollata e di spazzatura. Stesso scenario al di sotto della Bretella, dove è la plastica il materiale più gettonato.

Da possibile risorsa, anche turistica, a cloaca a cielo aperto. Così si consuma la triste vicenda del «Fenestrelle», con rari scatti d'orgoglio anche da parte della cittadinanza. L'ultimo, forse il più significativo, la scorsa primavera, quando gli attivisti di Legambiente si diedero appuntamento e ripulirono un ampio tratto delle sponde e del corso d'acqua. Il progetto per la realizzazione del Parco esiste ma il Comune attende la Regione. Che fa orecchie da mercante. Piazza del Popolo ha anche ottenuto un finanziamento per progettarlo ex novo, da circa 700.000 euro. Fondi ingenti, mai ottenuti da altri, per costruire, magari, un altro piano multimilionario. Ma l'emergenza è adesso. E sull'attualità nessuno fa nulla. 

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