Avellino, una casa al giorno
per sfidare la crisi

Avellino, una casa al giorno per sfidare la crisi
di Antonello Plati
Lunedì 18 Febbraio 2019, 10:17 - Ultimo agg. 11:32
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Segno più per il mercato immobiliare in città. Ad Avellino si vende quasi una casa al giorno. Infatti, stando all'ultima elaborazione dell'Ufficio studi del gruppo Tecnocasa sui dati forniti dall'Agenzia dell'Entrate, da gennaio a settembre dell'anno scorso nel solo capoluogo si sono registrate 260 compravendite, con un aumento del 5,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017 quando gli appartamenti venduti erano stati 245.

Un risultato incoraggiante ma inferiore rispetto al valore nazionale riferito ai comuni non capoluogo di Regione (che si attesta al 6,2 per cento) e ancora molto al di sotto dell'andamento pre-crisi: fino al 2007, ad Avellino, la media era di oltre 2 compravendite al giorno. Quelle più richieste sono le abitazioni tra gli 80 e i 100 metri quadrati, meglio se di recente costruzione o comunque ristrutturate e adeguate a tutti gli standard di efficientamento energetico. I prezzi vanno dai 950 euro al metro quadro di una zona come via Guarini fino ai 3000 del Corso. Ad occuparle nuclei familiari di 3, al massimo 4 persone, ulteriore conferma del calo demografico che qui come altrove segna in negativo il rapporto tra nascite e decessi con l'età media della popolazione che cresce in modo preoccupante.
 
Altro fattore che incide sull'inarrestabile recessione è, certamente, la disoccupazione: circa 2mila giovani all'anno lasciano l'Irpinia secondo una stima della Cgil di Avellino per studiare o lavorare al Nord Italia o in altri Paese europei: è lì, quindi, che fittano o comprano casa e restano di stanza per mettere su famiglia. A livello regionale, la nostra città si piazza al penultimo posto, peggio di noi solo Benevento con una variazione in positivo rispetto al 2017 di appena l'1,2 per cento (ma in valori assoluti il capoluogo sannita ci batte con 286 compravendite). Il maggiore incremento è a Caserta (più 13, 7 per cento e 513 compravendite), seguita da Salerno (più 11, 1 per cento e 903 compravendite) e Napoli (più 5, 9 per cento) che è la prima, però, per numero di compravendite (5mila 543). Dunque, almeno sul versante delle transazioni, la crescita è confermata. Il dato positivo di Avellino e della Campania trova riscontro anche in quello nazionale che sale del 5,6 per cento con 411mila 579 compravendite. Un trend, comunque, significativo trainato soprattutto dalla diminuzione dei prezzi e dai mutui ancora accessibili. Le grandi città vedono in testa Bari con un aumento dell'11,3 per cento, a seguire Bologna con un 7,1 punti in più e sul podio finisce anche Napoli.

«Questi dati - spiega Fabiana Megliola, responsabile nazionale dell'Ufficio studi Tecnocasa - dimostrano che anche le piccole realtà stanno riprendendosi dal lato dei volumi. L'incremento sembra confortare la previsione che, per tutto il 2018, le transazioni potrebbero crescere. Mentre i prezzi conclude Megliola già in leggero aumento, lieviteranno, ma in modo contenuto, nell'anno in corso».

Dalle vendite alle locazioni, il mercato mette in luce la tendenza imposta della stretta creditizia, iniziata nel 2008, e delinea nuovi scenari sociali (primo fra tutti il fenomeno degli «Short Rent», locazioni di tipo transitorio e di durata breve) che hanno impattato pesantemente su questo segmento anche in piccole realtà come Avellino. Di contro, i canoni continuano a salire quale conseguenza della domanda sempre più selettiva che premia gli immobili di qualità e della contrazione dell'offerta con l'avvento degli affitti a breve termine che sottraggono offerta alla locazione residenziale di lungo periodo. Abbastanza invariata la distribuzione della motivazione della ricerca della casa in affitto: il 61,4 per cento sceglie la locazione perché non può o non vuole comprare, il 36,1 per cento lo fa per motivi legati al lavoro e il 2,5 per cento per motivi legati allo studio. Coloro che cercano casa in affitto hanno un'età compresa tra 18 e 34 anni per il 41,4 per cento, mentre il 39,7 per cento è rappresentato da single. Le tipologie più richieste sono i bilocali (36,7 per cento) e i trilocali (33,1 per cento). Soffre come non mai, invece, il mercato delle locazioni commerciali, soprattutto in centro città. Al Corso, un locale su 7 è in cerca di un gestore. E va anche peggio in via Matteotti - 24 locali in totale dove ogni 4 vetrine si legge «qui si fitta» - e nel tratto di viale Italia che va dalla Chiesa di San Ciro all'inizio della Ztl - ben 10 locali con le luci spente. Tra via Piave, via Degli Imbimbo, via Carducci e via Circumvallazione, la metà dei locali è vuota.
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