Una piazza per Antonella Russo uccisa dal compagno della madre

Aveva reagito alla violenza che subiva la donna

Antonella Russo
Antonella Russo
di Giovanna Di Giorgio
Sabato 26 Novembre 2022, 11:10 - Ultimo agg. 12:12
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No, i maltrattamenti e le violenze che sua madre, vedova da diversi anni, subiva dal nuovo compagno, lei non poteva proprio accettarli. Non poteva stare zitta, Antonella Russo, né voltare la faccia dall'altra parte. Più volte aveva provato a difendere la madre. Invano. Così, la ragazza di Solofra decise di chiedere aiuto, trovando il coraggio di denunciare quell'uomo violento alle forze dell'ordine. Ma lui, il 20 febbraio del 2007, dopo averla seguita in auto, la raggiunse e le sparò contro diversi colpi di pistola. Fatali. Antonella Russo morì, ennesima vittima di femminicidio. Quando la sua vita è stata spezzata, la giovane donna studiava Lingue e letterature straniere all'Università degli Studi di Salerno.

Alla sua esistenza stroncata troppo presto e al suo coraggio di denunciare le violenze familiari il Comune di Salerno ha deciso di intitolare una piazza, ufficializzando la scelta proprio nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Antonella Russo «ha pagato con la vita il suo coraggioso tentativo di sottrarre la madre e la sua famiglia a una spirale di feroce violenza», si legge nella nota diramata da palazzo di città. Da qui la scelta del Comune, deliberata dalla giunta sulla base della proposta della Commissione toponomastica riunitasi lo scorso 8 novembre e costituita da Filomena Daraio, Alberto Guglielmotti e Riccardo Notari.


«Con questa scelta - spiega il sindaco Enzo Napoli - rendiamo omaggio a una donna coraggiosa il cui sacrificio deve diventare un monito perenne all'impegno quotidiano per la prevenzione della violenza contro le donne». La nuova piazza si trova nella zona orientale della città, a pochi metri dalla rotatoria del parco Arbostella, tra le vie Picenza, Remo Tagliaferri e Raffaella La Crociera. La cerimonia d'intitolazione si terrà nelle prossime settimane, d'intesa con i familiari della giovane donna. Ma esiste già un luogo che porta il nome di Antonella Russo. Si trova a Ospedaletto d'Alpinolo, un piccolo paese irpino vicino Solofra. Lì, da alcuni anni, in un piccolo edificio di un solo piano trovano rifugio donne vittime di violenza. Si tratta della «Casa rifugio Antonella Russo». Il suo ateneo le troibutò la laura ad memoriam. Ma prima di Avellino e Salerno ci ha pensato il Quirinale: il 15 novembre del 2007, l'anno in cui Antonella fu uccisa, il presidente della Repubblica conferì alla giovane studentessa la Medaglia d'oro al valor civile, per la «luminosa e nobile testimonianza di eccezionali virtù morali e civili spinte fino all'estremo sacrificio».

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A Solofra, città natale dove risiedeva, il tratto di strada che passa nei pressi della sua abitazione le è stato dedicato. L'intitolazione della piazza ad Antonella Russo è solo l'ultimo atto messo su dal Comune di Salerno. Nei giorni scorsi il Comune ha aderito a un protocollo d'intesa promosso dai sindacati per la Città a misura di donna. «Per eliminare la violenza contro le donne è necessaria un'azione molteplice che coinvolga famiglie, istituzioni, società civile, scuola, media, forze dell'ordine dicono da palazzo di Città - Il Comune di Salerno è impegnato per la prevenzione e l'aiuto. Bisogna lavorare tutti insieme sul piano educativo per accompagnare le nuove generazioni a maturare relazioni sane e rispettose, bisogna rafforzare la rete di monitoraggio e prevenzione per recepire i segnali di pericolo e le richieste di aiuto, è necessario aumentare le strutture rifugio e i programmi di sostegno economico e sociale». In programma c'è anche l'intitolazione della nuova area di circolazione determinatasi con il prolungamento del Trincerone con accesso da via Nizza al professore Tommaso Sica, tra i fondatori dell'Unione italiana ciechi. Dopo aver perso la vista all'età di dieci anni per un incidente, si laureò in Filosofia alla Federico II di Napoli. È sempre stato in prima linea nelle lotte per il riconoscimento dei più importanti diritti dei non vedenti.
 

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