Vecchioni, domani la prima con «L'Infinito» al Gesualdo

Parte domani da un pilastro del cantautorato italiano, Roberto Vecchioni, e dal suo ultimo ed oramai collaudato tour L'infinito

Roberto Vecchioni
Roberto Vecchioni
di Massimo Roca
Sabato 12 Novembre 2022, 09:01
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Una prima nel segno della canzone d'autore quasi a rimarcare uno dei tratti distintivi dei cartelloni firmati dal direttore artistico Enrico Provenzano. Parte domani da un pilastro del cantautorato italiano, Roberto Vecchioni e dal suo ultimo ed oramai collaudato tour L'infinito, la nuova stagione del Teatro Gesualdo di Avellino. L'appuntamento è alle 21 con quello che per tutti è semplicemente il professore. Fino a ieri c'era ancora disponibilità di biglietti sia in galleria che in platea con prezzi che vanno dai 32 ai 47 euro (biglietteria aperta dalle 16 o su boxol.it). «L'Infinito è un grande spettacolo di canti, immagini e monologhi. Emerge un mio concetto recente, nuovo, di grande amore per tutto ciò che si fa e si vive.

Ma è anche una specie di ritorno, uno sguardo sul passato con le canzoni di prima.

E come poi tutto si sia ricomposto in un'unica idea, che è quella di amare la vita comunque sia, bella o brutta perché in realtà è sempre bella. Siamo noi che a volte la immaginiamo in un altro modo», spiega Vecchioni. La prima parte dello spettacolo sarà dedicato proprio all'omonimo ultimo lavoro in studio, L'infinito, uscito nel 2018 solo in versione fisica in cd, vinile e cd deluxe. L'album contiene il primo segnale di ritorno sulla scena musicale di Francesco Guccini dopo l'annunciato ritiro. Prima di pubblicare, a sorpresa pochi giorni fa, Canzoni da intorto, Guccini ha cantato nel disco di Vecchioni duettando per la prima volta con lui in Ti Insegnerò a volare, ispirato ad Alex Zanardi. «Questo brano - racconta Vecchioni - si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la canzone d'autore e che non c'è, non esiste più dagli anni 70. In realtà l'intero disco è immerso in quell'atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura, semplice ed elementare oppure sottile e sofisticata, ma comunque cultura. Forse per questo Francesco Guccini ha scelto di cantare con me». Un album manifesto, «non 12 brani ma un'unica canzone divisa in 12 momenti», che tiene insieme ritratti diversi, da Alex Zanardi a Giulio Regeni, dalla guerrigliera curda Ayse a Leopardi, che Vecchioni accomuna nell'amore per la vita.


Il resto della serata sarà dedicato a un repertorio che ha pochi eguali nella canzone d'autore, peraltro analizzato in Canzoni (Bompiani), libro che Vecchioni ha firmato con il docente di semiotica Paolo Jachia e con il chitarrista Massimo Germini. Cantante, scrittore, ma anche professore: per trent'anni Vecchioni non ha rinunciato alla sua attività d'insegnante di greco, latino, italiano e storia nei licei classici. È l'unico artista ad aver vinto il Premio Tenco (1983), il Festivalbar (1992), il Festival di Sanremo (2011) e il Premio Mia Martini della critica (2011).
Quello curato per il secondo anno consecutivo da Enrico Provenzano (18 eventi, di cui due fuori abbonamento: il ritorno, l'unico, di Baglioni il 4 febbraio, ed il recupero di Ermal Meta il 28 marzo) sarà ancora una volta un cartellone di numeri uno. Ogni genere ha il suo nome di spicco in Italia: Brignano (17 dicembre) e Checco Zalone (29 aprile) per la comicità, Eleonora Abbagnato nella danza (22 gennaio), Stefano Bollani per la concertistica strumentale (7 maggio) ed ancora Claudio Bisio, Sergio Castellitto, Claudia Gerini con i Solis string quartet. E l'attenzione è anche per il pubblico. Un dato su tutti: un abbonamento per 15 spettacoli di platea, in prima fila, costa 350 euro, meno di 22 euro a spettacolo. I prossimi due appuntamenti sono il 7 dicembre con il musical Grease. Il 15 dicembre sarà la volta di un altro mito della musica pop italiana: Umberto Tozzi.
 

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