Le vedove dell'Isochimica:
«Dimenticati da tutti, ora giustizia»

Le vedove dell'Isochimica: «Dimenticati da tutti, ora giustizia»
di Rossella Fierro
Sabato 3 Novembre 2018, 12:30
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«Isochimica 1982, a perenne ricordo delle vittime dell'amianto e del profitto contro l'omertà e l'indifferenza». Sarà di nuovo leggibile il ricordo delle vittime dell'amianto di Borgo Ferrovia. Gli ex operai Isochimica hanno scelto il giorno della commemorazione dei defunti, per ritinteggiare la targa affissa ormai cinque anni fa all'ingresso dello stabilimento. Una giornata di ricordo per i ventisei colleghi morti, ma anche di denuncia per la totale assenza delle istituzioni (presente solo il consigliere comunale Alfonso Laudonia, ndr), il mancato spostamento del processo ad Avellino e controlli sanitari ritenuti insufficienti. Sotto una pioggia incessante fa capolino anche la vedova dell'ultimo operaio defunto, Umberto Carpentieri, ma il dolore è ancora troppo forte per riuscire a parlarne. Accanto a lei Antonietta Tomeo, Maria Guerriero, Annalisa Massidda, compagne di vita di alcuni dei lavoratori deceduti che ora temono anche per la loro salute. «La moglie di un operaio è stata ascoltata al processo perché anche lei ha una malattia derivante dall'amianto. Anche io ho inalato quelle fibre dai panni di Luigi che lavano quando tornava dalla fabbrica. Ora ho paura e chiedo di essere tutelata» dice Antonietta vedova Maiello. Eppure lo screening sanitario stenta a decollare anche per gli stessi lavoratori che hanno presentato un esposto al Ministero della Salute. «Mi rivolgo alla direttrice dell'Asl Maria Morgante, voglio sapere se lei è a conoscenza del fatto che da un anno ci fanno la Tac e poi, come capitato a me, per una spirometria dobbiamo attendere anche otto mesi. È lei che deve farsi carico di un piano di sorveglianza adeguato alla nostra condizione», è l'appello di Carlo Sessa.
 
L'ex operaio Isochimica denuncia l'assenza delle istituzioni: «È da trenta anni che va avanti così nell'indifferenza generale. Noi i nostri ventisei compagni che non ci sono più non li dimentichiamo. Ci sono altri colleghi ormai in condizioni gravissime. Di fronte a questa vergogna noi non ci arrendiamo». Nel pomeriggio il sindaco Ciampi tramite facebook ha espresso la sua vicinanza alle vittime e giustificato la sua assenza per impegni istituzionali. A ridipingere i caratteri sbiaditi della targa, il segretario del Prc Tony Della Pia, da sempre in prima linea nella vertenza Isochimica: «Non permetteremo che la memoria di questo dramma ancora attuale cada nell'oblio. La bonifica oggi sembra essersi di nuovo arrestata, basta guardare in che condizioni è lo stabilimento e ci sono ancora 40 operai in attesa del prepensionamento. Questo è un giorno particolarmente triste per tutti, ma è anche un'occasione per far ripartire la lotta». Sul versante processo, in attesa che gli impegni assunti per riportarlo ad Avellino si trasformino in qualcosa di concreto, gli operai pressano il Tribunale. «Ho chiesto al presidente Beatrice di valutare la possibilità di calendarizzare due udienze al mese affinché il primo grado di giudizio si chiuda nel 2019», annuncia l'avvocato Brigida Cesta.
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