Avellino, Fi chiude alla Lega
Sibilia: «Preziosi è un interlocutore»

Cosimo Sibilia
Cosimo Sibilia
di Alessandro Calabrese
Martedì 26 Marzo 2019, 08:43
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«Solo se dovesse arrivare una chiamata da un tavolo regionale potremmo discutere di una eventuale alleanza con la Lega. Per quanto ci riguarda, al momento, le condizioni per stare insieme sono impraticabili. Del resto, nei nostri confronti è stato portato avanti un rapporto scandito da dichiarazioni molto critiche. Dunque, siamo determinati a non partecipare a nessun confronto che veda la presenza dei loro rappresentati provinciali».
Cosimo Sibilia chiude definitivamente la porta in città al partito di Salvini rappresentato in Irpinia da Sabino Morano.
 
Il deputato di Forza Italia, a margine della presentazione all'Hotel de La Ville (presente anche l'ex governatore Stefano Caldoro) dell'ultimo libro dell'ex europarlamentare Giuseppe Gargani, «Attentato allo stato di diritto, il collasso della razionalità», fa chiarezza su quello che definisce un perimetro allargato nell'area centrodestra. Un percorso che esclude categoricamente le voci di un abboccamento con pezzi del Pd, leggi Cipriano e Festa, ma «non le forze che prima si riconoscevano nel centro e le civiche». «Dobbiamo guardare oltre i partiti spiega Sibilia è necessario anche perché le ultime elezioni amministrative hanno dato un segnale importante. Con i numeri, molto deludenti, che abbiamo riportato non siamo andati al ballottaggio. Andiamo avanti, quindi, confrontandoci e cercando di aggregare forze che hanno la nostra stessa visione».

Del resto, il progetto «L'Altra Avellino» nasce proprio con lo scopo di porre la questione su un piano civico e non strettamente partitico. In questo scenario, anche un eventuale asse con Dino Preziosi sarebbe ben visto. «L'ex capogruppo di opposizione al Comune di Avellino - conclude Sibilia - ha svolto un'attività politica serrata da consigliere comunale, sempre puntuale sugli argomenti importanti, specie per quanto riguarda gli aspetti finanziari. Per questi motivi, può essere uno degli interlocutori della nostra parte. Diverso il caso dei dissidenti del Movimento 5 Stelle. Non vorrei che si creasse qualcosa di indistinto. Noi, comunque, parliamo con tutti, poi sarà la nostra candidata o il nostro candidato a sindaco a fare una sintesi sulla posizione della coalizione».
Sostanzialmente d'accordo sul metodo Gargani che, però, si sbilancia meno sui compagni di viaggio. «Il nostro obiettivo è andare al ballottaggio dice - creando una coalizione civica legata alla città. Avellino ha bisogno di rappresentanti in consiglio e di un candidato sindaco radicati sul territorio, che abbiano ben presenti i problemi della città. L'Udc vuole rilanciare questo percorso attraverso un riferimento non nostalgico, allargando lo schieramento fino a comprendere posizioni anche diverse. I partiti devono fare un passo indietro per trovare un'aggregazione più ampia: una sorta di comitato di salute pubblica».

Secondo Gargani si tratta di uno sforzo necessario per mettere degli argini alla deriva in corso. «Come nel 1946 continua - siamo chiamati a dover difendere alcuni principi democratici e dobbiamo cominciare dai comuni che devono rappresentare il primo presidio locale. Qui non devono mettere radici quei partiti cosiddetti sovranisti che vogliono dividere il popolo» Poi sullo stesso ex capogruppo de La Svolta inizia da te, afferma: «Preziosi può essere un candidato se aggrega. Ha fatto tante battaglie dai banchi dell'opposizione e conosce il capoluogo. Ma se ognuno si presenta con un suo candidato sindaco non si fa l'interesse della città». Infine, una battuta sul suo libro in cui accusa il Governo di spaccare la società: «Viviamo un momento in cui la democrazia rappresentativa è messa in forse con una serie di iniziative. La più pericolosa è la divisione del paese attraverso l'autonomia delle regioni settentrionali, che ci farebbe tornare all'Italia dei comuni».
 
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