Villa comunale di Avellino:
abbattuto il platano monumentale

Villa comunale di Avellino: abbattuto il platano monumentale
di m.s.
Mercoledì 24 Agosto 2022, 10:00
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Manca ormai solo la disponibilità temporale dell'impresa di smaltimento per l'abbattimento del primo platano monumentale della città di Avellino: l'enorme e un tempo sontuoso esemplare che si incontra non appena si accede alla Villa comunale di corso Vittorio Emanuele.

L'amministrazione comunale, come anticipato nelle scorse settimane da «Il Mattino», non ha potuto fare altro che constatare la morte del grande albero, e ora è pronta a reciderlo. In questi giorni, ha provveduto a delimitare l'area che lo circonda. Prima, è stato sistemato il nastro bianco intorno all'interno della Villa e a ridosso degli altri alberi che potrebbero essere interessati dal possibile crollo. Ieri, anche l'esterno, su Corso Vittorio Emanuele, è stato reso off limits per i pedoni che affollano, soprattutto di sera, il salotto buono di Avellino. Il rischio, fino a quando la pianta non sarà abbattuta, è concreto. Il platano, alto 47 metri e largo oltre 460, è forse il più importante della città. Un vero e proprio gigante. Non a caso, era stato inserito nel primo registro degli alberi monumentali della Campania, nel 2021, e catalogato come un «monumento verde». Con tutte le tutele e i vincoli del caso. Ma ora farà la stessa fine degli enormi esemplari caduti nel corso degli ultimi anni a viale Italia, perché colpiti dalla stessa malattia: il cancro colorato. 

Una perdita enorme per la Villa comunale di Avellino, un tempo «Real orto botanico», ma non sarà l'unica per la città.

Altri tre platani saranno abbattuti prossimamente all'altezza della clinica «Malzoni» (quello malato e i due che gli stanno affianco) mentre stando a quanto riferiscono gli esperti ci sono platani ormai morti anche a via Tripoli. Da prassi, per ogni platano malato che si abbatte, bisogna fare lo stesso con le due piante che lo circondano. Un'ecatombe, dunque, in una città sempre meno verde e sempre più inquinata dal punto di vista delle polveri sottili. In questo senso, le recenti piantumazioni, tanto di platani a viale Italia, quanto di decine di altri arbusti in giro per la città, non sortiranno i loro effetti positivi prima di molti anni. 

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Oltre al cancro colorato, negli ultimi due anni, anche l'infestante della «Cocciniglia» ha messo a dura prova gli alberi più belli e datati della città. A Piazza Kennedy, i pini domestici del polmone verde cittadino sono stati tutti colpiti. E solo il tempestivo intervento dell'amministrazione comunale, sollecitata dagli ambientalisti di «Legambiente» ha potuto limitare i danni. Le cure endoterapiche somministrate l'anno scorso hanno dato nella maggior parte dei casi risultati positivi, anche se non sempre. E proprio nei giorni scorsi è stato abbattuto un grande pino. II problema degli alberi ad Avellino, soprattutto quelli più antichi, è ben rappresentato nel Piano urbano del verde, da poco consegnato nelle mani dell'amministrazione. Quasi il 40 per cento dei giganti verdi che resistono in città presenta problemi di tenuta e di sicurezza «significativamente, drasticamente o estremamente ridotta». Conseguenza diretta di una scarsa attenzione nell'esecuzione delle operazioni colturali (sfalcio e potature) nella cura delle aree verdi. Servirebbero più risorse per le manutenzioni, nuove piantumazioni e maggiori spazi per la crescita degli alberi. Ma gli importi previsti nel Piano urbano del verde ammontano quasi 10 volte a quelle attualmente a disposizione del Comune di Avellino. Proprio per questo, nonostante il grande lavoro realizzato, il piano rischia di restare ancora una volta lettera morta. 

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