Violenze nell'asilo in Campania,
il racconto choc dei piccoli

Violenze nell'asilo in Campania, il racconto choc dei piccoli
di Alessandra Montalbetti
Venerdì 12 Luglio 2019, 10:01
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Violenze e maltrattamenti nell'asilo: ascoltati 8 dei 15 bambini che frequentano la scuola materna travolta dall'inchiesta. Ieri mattina, nell'aula protetta, inaugurata lo scorso anno presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Avellino, è iniziato l'incidente probatorio alla presenza della psicologa Perrella, del gip Ciccone e del pubblico ministero Iglio. I bambini, tra i 4 ai 6 anni, accompagnati dai loro genitori, uno alla volta sono entrati nella stanza protetta e sono stati ascoltati in videoconferenza con l'aiuto della psicologa Perrella. L'incidente probatorio proseguirà lunedì prossimo, quando verranno ascoltati altri sette alunni.

 

Contributi testimoniali quelli forniti dai bambini necessari per cristallizzare le prove raccolte finora, al fine di eventuale processo nei confronti dei quattro indagati Gerardo De Piano (insegnante di religione, l'unico accusato anche di atti sessuali oltre che di maltrattamenti, sottoposto agli arresti domiciliari, tradotto in carcere per inosservanza delle prescrizioni e per il quale il riesame ha annullato la misura cautelare), Maria Laura Lieto, di Santa Paolina (sottoposta inizialmente agli arresti domiciliari sostituiti dal gip con l'obbligo di dimora) Vincenza Palazzo (sottoposta agli arresti domiciliari, revocati dal tribunale del riesame e sostituiti con una misura interdittiva temporanea) di Cava dei Tirreni e Mariarosaria Guerra (sottoposta alla misura interdittiva dal pubblico incarico) di Salerno. Le tre maestre sono accusate di maltrattamenti. Intanto il Tribunale del riesame avevano rilevato l'assenza di gravi indizi di colpevolezza per la violenza sessuale di cui era accusato soltanto il maestro di religione Gerardo De Piano, annullando la misura. L'incidente probatorio si è svolto anche alla presenza degli avvocati delle persone indagate, Gaetano Aufiero e Giuseppe Fedele, oltre agli avvocati di parte civile Raffale Tecce, Concetta Mari, Marino Capone, Danilo Iacobacci e Michela Pelosi.
L'inchiesta era stata avviata dopo l'allarme, lanciato dapprima nella chat della classe, da alcune mamme che poi avevano presentato denuncia alla stazione dei carabinieri. Inoltre altre mamme avevano raccontato agli inquirenti della situazione drammatica vissuta dai loro figli manifestando un malessere generale: si rifiutavano di andare a scuola, piangevano al momento di prepararsi per recarsi all'asilo e avevano strani disturbi.
I quattro docenti della scuola materna di via Fratta, ad avviso della pubblica accusa, «offendevano in più occasioni l'onore, il decoro e la reputazione degli alunni proferendo nei loro confronti espressioni vessatorie e offensive».
«Ti attacco sopra la trave, ti devo impiccare, oggi non fai merenda e se non vuoi che ti faccia piangere finiscila» queste alcune delle frasi rivolte dagli insegnanti coinvolti nell'inchiesta nei riguardi degli alunni tali da creare un clima drammatico da cagionare ad avviso del magistrato «sofferenze psichiche e psicologiche» nei minori. Ma ad aggravare la posizione degli insegnanti anche le riprese video dalle quali, ad avviso dell'accusa, sarebbero emersi spintoni e schiaffi. In alcuni casi i bambini venivano trascinati a terra per il grembiule o erano costretti a dormire con la testa china sul banco. Il tutto avveniva in presenza sempre di un'altra insegnante che non sarebbe mai intervenuta quando veniva compiuti i maltrattamenti e continuava ad assistere inerme alla scena.
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