Zone rosse, Ariano Irpino umiliata
dal dietrofront del Governo

Zone rosse, Ariano Irpino umiliata dal dietrofront del Governo
di Gianluca Galasso
Venerdì 22 Maggio 2020, 08:45
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Poche righe di rettifica fanno saltare i fondi per la Zona rossa di Ariano Irpino e per gli altri comuni italiani che si sono trovati nella stessa condizione per lo tsunami Coronavirus. Una doccia fredda per il Tricolle, ma anche per Lauro, che comunque era fuori anche nella precedente versione. Un fulmine a ciel sereno anche per i rappresentanti dei partiti di governo convinti di aver intascato il risultato.

È stato un colpo a sorpresa. Protestano tutti: da destra a sinistra. Alza la voce il governatore Vincenzo De Luca. Rammaricati i parlamentari Cinque Stelle, pronti alle barricate. Ma sono comunque convinti che riusciranno a spuntarla. Il sottosegretario Carlo Sibilia e il deputato Generoso Maraia hanno avuto rassicurazioni dal premier Conte e dal ministro Di Maio. «Con stupore - dice Sibilia - prendiamo atto di una rettifica, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che ha di fatto escluso alcuni comuni dal beneficio, destinandolo esclusivamente a cinque province. Di fatto, resterebbe fuori perfino Ariano Irpino, definita la Codogno del Sud Italia e che, da rilievi oggettivi, per numero di contagi e per i disagi sanitari e le conseguenze di carattere economico dell'emergenza Covid è quello che maggiormente si avvicina alle realtà più intensamente colpite della Lombardia. Oggettivamente è difficile comprendere la ratio di una tale novità. Tuttavia ho sentito anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio con il quale abbiamo deciso di sostenere l'emendamento che sta già predisponendo il deputato Gigi Maraia».

E proprio Maraia, che rimarca l'amarezza per la sorpresa, dopo aver rivendicato il risultato nelle ore precedenti. Ora, di fronte allo smacco, non risparmia accuse: «Con la motivazione della correzione di errori materiali è stata eliminata dal decreto legge una dicitura dell'articolo 112 sul fondo di sostegno da 200 milioni, nella parte in cui riconosce tale fondo anche ai comuni dichiarati zona rossa sulla base di provvedimenti regionali. Una formula di cui avrebbero beneficiato proprio quei comuni, come Ariano Irpino, che hanno subito pesanti conseguenze economiche e sociali a causa di ordinanze regionali tanto dannose quanto propagandistiche. E tengano bene a mente ciò tutti gli infatuati dal decisionismo di certi presidenti di Regione, forti con i deboli e deboli con i potenti (soprattutto della sanità), perché se di ciò stiamo discutendo è soprattutto grazie alle scellerate ordinanze di beniamini mediatici in cerca di consensi facili e visibilità nazionale».

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Ma il governatore De Luca attacca a sua volta l'esecutivo Conte. «Incredibile decisione da parte del Governo - rimarca - Sconcertante che si sia solo immaginato di escludere le ex zone rosse dal fondo dedicato alle aree colpite gravemente dell'emergenza Covid. Chiediamo che si corregga immediatamente questa disposizione da parte del Governo».

L'ex sindaco del Tricolle, Domenico Gambacorta, grida allo scandalo: «Un governo incommentabile, la cui credibilità è sotto zero, che impiega sei giorni dalla delibera del Consiglio dei Ministri per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopo aver discusso per settimane il provvedimento. Il Governo degli annunci e delle smentite». Rincara la dose il senatore di Fratelli d'Italia, Antonio Iannone: «Un Governo di una cialtroneria mai vista prima. I cittadini di Ariano Irpino e dei Comuni del Vallo di Diano hanno vissuto un'esperienza devastante ed ora il Governo li abbandona». Annuncia un emendamento ad hoc il deputato di Forza Italia, Gigi Casciello: «Con questo emendamento spiega cerchiamo di riparare ad un vistoso errore per garantire risorse di sostegno economico e sociale a molti comuni del Sud e della Campania».

Il consigliere per le Aree Interne di De Luca, Francesco Todisco, fa sapere di aver «sollecitato il deputato Federico Conte e la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra a porre riparo a tale ingiustizia. Entrambi si sono immediatamente attivati interloquendo col Ministro all'Economia Gualtieri che si è dichiarato disponibile a recepire emendamenti che eliminino tale incomprensibile discriminazione».

Da Ariano, intanto, si dice sconcertato l'ex ministro Ortensio Zecchino, presidente di Biogem: «È un risultato indegno, non conosco gli aspetti procedurali, ma sembrano esserci Zone più rosse e meno rosse, emerge una faciloneria deprecabile su materie così delicate.La città è stata penalzzata dalla chiusura, è un dato. E siccome è stata penalizzata ore nasce l'esigenza di un ristoro, per ragioni oggettive. In funzione della garanzia di tutti hanno pagato i commercianti, che ora subiscono una retromarcia ingiusta».

Prende posizione anche la Lega. «Siamo indignati per quello che la maggioranza sta facendo al nostro territorio e a tutto il Meridione. Siamo alla truffa. In sede di conversione la Lega farà tutto quanto in suo potere per rimediare a tale vergogna», dichiara il coordinatore della Lega Campania, il deputato Nicola Molteni, con i senatori Ugo Grassi, Pasquale Pepe e Claudio Barbaro.

Un altro parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Luigi Iovino, annuncia la «modifica in Parlamento. Conosco bene realtà come quella di Lauro, Saviano, Ariano Irpino, Sala Consilina e di altri comuni del Vallo di Diano dichiarati zona rossa e so quanto un provvedimento di questo tipo abbia inficiato sull'economia di questi territori già compromessa dall'emergenza». Insomma, nessuno sapeva niente della modifica, e tutti ora fanno a gara per recuperare. Ma la figuraccia resta.
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