Pane e Pomodoro senza liquami: si attende ancora. Il cantiere potrebbe essere aperto a fine 2022

Pane e Pomodoro senza liquami: si attende ancora. Il cantiere potrebbe essere aperto a fine 2022
di Samantha DELL’EDERA
Mercoledì 15 Giugno 2022, 07:18 - Ultimo agg. 07:28
4 Minuti di Lettura

Pane e Pomodoro senza liquami: si attende ancora. Il cantiere potrebbe essere aperto a fine 2022.

Revocato il divieto di balneazione a Pane e pomodoro, scattato venerdì scorso in seguito al nubifragio che aveva fatto aprire la paratia Matteotti, quella che aspetta i baresi sarà comunque un’estate di transenne e stop ai bagni. Per una soluzione definitiva al problema bisognerà attendere almeno tre anni e mezzo. Il progetto è dell’Acquedotto pugliese e riguarda interventi per 29 milioni di euro.

I lavori da 29 milioni di euro

Interventi che consentiranno di separare la fogna nera dalla bianca e di ridurre se non azzerare il numero di aperture della condotta Matteotti. In poche parole non ci saranno più i liquami che si riverseranno in mare. La paratia potrà aprirsi ma riversando solo acque di pioggia, quindi non inquinanti. Il progetto da 29 milioni di euro prevede, nel dettaglio, la realizzazione di un nuovo impianto di sollevamento sull’estramurale Capruzzi, attrezzato con pompe di sollevamento, idrovore, un impianto di grigliatura con sistema automatico di estrazione, un gruppo elettrogeno di emergenza e un sistema di abbattimento delle emissioni odorigene; una condotta premente in ghisa sferoidale che partirà dal nuovo impianto di sollevamento fino a quello denominato “Torre del Diavolo”, per una lunghezza complessiva di 2.727 metri avente un primo tratto in acciaio e un secondo tratto in ghisa.

Si procederà all’eliminazione del vecchio impianto di piazza Diaz, creando un nuovo collettore per collegare la rete fognante dei quartieri Murat, San Nicola e Madonnella al nuovo impianto di sollevamento, da realizzare con la tecnologia del microtunnelling (senza scavo).

Ed ancora sarà realizzato un collettore principale su via Capruzzi, parallelo al canale Picone, per circa un chilometro e mezzo e altri collettori secondari all’interno dei quartieri Picone, Carrassi e San Pasquale per circa 2 chilometri e 637 metri. 


«Saranno lavori importanti – spiega l’ingegnere Piervito Lagioia, responsabile dell’Aqp per la struttura territoriale operativa di Bari/Bat – che interesseranno l’estramurale Capruzzi fino a Japigia. L’appalto è stato già affidato e siamo nella fase della progettazione esecutiva. La stessa impresa aggiudicataria poi realizzerà i lavori». Il cantiere dovrebbe essere avviato entro la fine dell’anno e gli interventi dureranno tre anni. «Questo lavoro – prosegue Lagioia - separerà la fogna nera dalla fogna bianca e quindi non ci sarà più la fogna nera che andrà nella fogna bianca e che si riverserà in mare tramite la paratia Matteotti. Azzereremo così il problema degli scarichi e i successivi divieti di balneazione». L’Aqp ha anche avviato una serie di monitoraggi sulla qualità dell’acqua in prossimità di tutti gli scarichi a mare. «Quello che realizzeremo con i 29 milioni di euro sarà un lavoro estremamente delicato – aggiunge Lagioia – stiamo collaborando con Comune e Ferrovie nella redazione del progetto esecutivo proprio perché saranno opere che avranno un impatto sulla città, ma risolveremo il problema. E non solo quello di Pane e pomodoro ma anche molti allagamenti che si presentano». 
«Certo – conclude – se si verifica un nubifragio come quello della scorsa settimana poco potremo fare per evitare disagi, ma con precipitazioni normali non avremo strade allagate nelle zone che saranno interessate dai nuovi lavori e sicuramente non ci sarà la fogna nera che si riverserà in mare all’altezza della Matteotti». Con il progetto dell’Aqp il Comune ha quindi accantonato l’idea di allungare la condotta Matteotti per fare scaricare i liquami lontano dalla spiaggia. «Quella idea - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso - viene meno perché con i nuovi progetti che l’Acquedotto pugliese ha mandato in gara lo scarico della Matteotti non sarà più misto e diventa solo di bianca e quindi potrà scaricare direttamente in mare, dopo ovviamente trattamenti specifici. Quel progetto di allungamento della condotta è venuto meno dal punto di vista strategico». 
[RIPRODUZ-RIS]© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA