Temevano che potesse collaborare con la giustizia e coinvolgere i suoi complici nelle indagini sull'omicidio di Giovannandrea Parente e su rapine e furti commessi insieme. Per questo motivo, secondo gli investigatori, il 50enne e il 31enne di Tocco Caudio arrestati oggi avrebbero ucciso Improta. Il corpo della vittima presentava due ferite da colpi di arma da fuoco calibro 12 in corrispondenza della nuca ed esplosi a distanza ravvicinata.
Le indagini dei Carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Montesarchio e del nucleo investigativo del Comando provinciale di Benevento hanno consentito di delineare il movente dell'omicidio costituito dal timore che Improta potesse rivelare i complici della rapina pluriaggravata commessa il 10 aprile 2018 e dell'omicidio preterintenzionale di Giovannandrea Parente, per i quali il 50enne era stato arrestato, nonché altri furti e rapine commesse insieme al 50enne e al 31enne.
E proprio durante la conferenza stampa, è stato colto da un malore il maggiore Leonardo Madaro, comandante della compagnia dei carabinieri di Montesarchio.
E' stato trasportato dal 118 all'ospedale Rummo e, al momento, le sue condizioni non destano preoccupazioni.