Abusi su uno studente condannata la prof

La pena di oltre tre anni, la docente: "Ho sbagliato"

Il tribunale di Benevento
Il tribunale di Benevento
Mercoledì 1 Marzo 2023, 08:40 - Ultimo agg. 18:00
3 Minuti di Lettura

Condanna per una docente precaria, A.D.D., 39 anni, beneventana, accusata di atti sessuali su un suo alunno di 12 anni. Ieri, il gup Vincenzo Landolfi l'ha condannata ad una pena di tre anni e quattro mesi, al termine di un rito abbreviato, oltre all'interdizione dai pubblici uffici. La donna dallo scorso 9 novembre è agli arresti domiciliari. Una pena che ha visto la concessione delle attenuanti, tenuto conto delle condizioni della donna anche se il magistrato ha rigettato la richiesta di una perizia psichiatrica, avanzata dal difensore Antonio Leone che ha, comunque, esibito una consulenza dello psichiatra Fernando Melchiorre, il quale aveva definito la docente affetta da "borderline", un grave disturbo della personalità. Anche il pm Stefania Bianco aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi. Stessa condanna richiesta del difensore di parte civile, Paolo Abbate, che ha assistito i genitori del minore.

La docente, in apertura di udienza, ha anche fatto delle dichiarazioni spontanee ammettendo di aver sbagliato e che i suoi comportamenti hanno fatto scattare i reati, ma li ha attribuiti a problemi psicologi di cui è affetta da tempo.

La prof, in attesa dell'udienza, è stata colpita anche da un lieve malore ed è stata soccorsa dai suoi legali.

Nel marzo dello scorso anno, una dirigente scolastica operante in valle Caudina aveva segnalato agli uffici scolastici provinciali, a quelli regionali e ai carabinieri, i comportamenti anomali di un'insegnante di materie letterarie impiegata come supplente in Valle Caudina in una struttura di Paolisi, che fa capo alla scuola media di Airola. Nell'occhio del ciclone, dunque, era finita questa a tempo determinato per l'anno scolastico 2021 - 2022. Un contratto che sarebbe scaduto alla fine di aprile 2022.

Una volta iniziate le indagini, vengono avvisati i genitori dell'alunno. Gli inquirenti hanno appurato che la docente aveva creato con l'alunno un rapporto di predilezione in classe, poi un intenso rapporto telematico mediante una serie di messaggi via Whatsapp. Messaggi sia video che audio con foto a contenuto sessuale. La Procura, diretta da Aldo Policastro e il sostituto procuratore che coordinava le indagini Assunta Tillo, si sono avvalsi anche di tecnici che hanno preso visione del telefonino sequestrato alla docente e dove vengono trovati appunto video e messaggi dal contenuto inequivocabile.

Video

Nel telefonino del dodicenne, invece, pochi riscontri ma lo stesso ragazzo ammette che aveva cancellato ogni cosa. Una comunicazione telematica intensissima in tutte le ore del giorno e soprattutto la sera fino a tarda notte. Inoltre, nella sala professori, secondo l'accusa si passava da rapporti virtuali ad atti concreti tra altro la docente abbracciava l'alunno e si scambiava baci ed altre effusioni. Tutto il materiale raccolto, comprese le denunce dei genitori del minore, formavano un voluminoso dossier per cui il procuratore Policastro e il sostituto Assunta Tillo, nel mese di luglio, avevano chiesto gli arresti domiciliari per la docente, ravvisando il reato di atti sessuali, aggravati dallo stato di soggezione del minore mediante l'abuso della propria autorità. Scattavano, quindi, nel mese di settembre gli arresti domiciliari decisi dal gip Pietro Vinetti, che aveva motivato il provvedimento «per prevenire il rischio di contatti personali o telematici con minori». Arresti domiciliari in atto anche se il legale della prof, Leone, dopo la sentenza ha già preannunciato una istanza per chiedere la fine della misura.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA