Acqua, divieto revocato ma resta la psicosi: «La usiamo solo per doccia e pulizie»

La paura resta a dispetto delle rassicurazioni del sindaco Mastella

L'impianto dell'acqua di Pezzapiana
L'impianto dell'acqua di Pezzapiana
di Antonio Martone
Martedì 22 Novembre 2022, 10:06 - Ultimo agg. 19:15
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«Faccio solo la doccia con l'acqua dei rubinetti. Per il resto utilizzo le confezioni d'acqua o le taniche che da venerdì riempiamo dalla fontana lungo la strada che conduce a San Leucio del Sannio. Sia io che mia moglie non siamo tranquilli». Le dichiarazioni di Alfredo Arcari, residente in via Cosentini, sintetizzano le preoccupazioni di numerosi beneventani, che, nonostante la fine ufficiale dell'emergenza acqua, aprono i rubinetti solo per i servizi di casa o lavarsi. La paura resta a dispetto delle rassicurazioni, anche telefoniche, del sindaco Mastella.

«L'impasto dei dolci che abbiamo venduto nell'ultimo weekend appena dice il pasticciere Pio Bianchini lo abbiamo preparato con acqua prelevata nella zona alta proprio per dare massima tranquillità ai clienti».

Una situazione ancora difficile che non si è normalizzata come testimonia Elvira Serino, residente in via Vittorio Veneto: «A casa mia ci laviamo persino la faccia e i denti con l'acqua minerale delle bottiglie. Ci stiamo sottoponendo a sacrifici e spese supplementari e auspico che la Guardia di Finanza continui a effettuare controlli per evitare speculazioni sui prezzi visto che il consumo di balle d'acqua a partire da giovedì scorso in città è aumentato».

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Emblematica la testimonianza di Antonio Carbone: «Abbiamo una bambina piccolina e malgrado gli annunci ufficiali di normalità persino per sciacquare il ciucciotto o il biberon non utilizziamo l'acqua della fontana. Non ci sentiamo tranquilli. A dire il vero, il repentino cambio della situazione ci ha scosso e come me ci sono tanti amici che abitano a via Napoli o nelle strade vicine che usano l'acqua dei ribunetti solo per lavarsi o pulire casa. Forse deve passare del tempo, effettivamente c'è preoccupazione. È soprattutto una questione psicologica». Preoccupazione anche per le docce: «Mia figlia racconta Angelo Sabella residente nell'area Santa Maria degli Angeli - ha remore persino a farci la doccia. Inoltre evita accuratamente che l'acqua le bagni capelli e viso. Domenica è andata a casa di una sua amica che abita a Capodimonte a farsi lo shampoo».

File alle fontane pubbliche della zona alta, alle case dell'acqua e l'impennata delle vendite di balle d'acqua in particolare quella naturale nei supermercati cittadini, anche dopo la cessazione del divieto di uso per fini potabili, confermano lo stato d'animo dei cittadini dei rioni Libertà e Ferrovia e del centro storico. «Non si tratta di polemica o sfiducia dice Antonio Varricchio, residente in via Cavour ma per una questione di sicurezza cuciniamo per i nostri figli utilizzando l'acqua minerale. Quella dei rubinetti la stiamo utilizzando per lavastoviglie e lavatrici e la pulizia della casa e basta. I nostri disagi sono psicologici ed economici».

Non mancano anche quelli che sono tornati alla normalità come conferma Anna Giallonardo che abita in via Bianchi: «Credo nelle istituzioni, pertanto se le nuove analisi sono normali non vedo il motivo per cui non debba usare l'acqua della fontana per cucinare, lavare i denti e altro. Per bere a casa mia da anni utilizziamo acqua minerale naturale con poco calcio». Sulla stessa lunghezza d'onda Attilio Musco domiciliato a San Modesto: «Mi piace dare fiducia - dice - se Mastella ha revocato l'ordinanza vuol dire che le cose sono state sistemate. Credo che nessuno rischi sulla salute pubblica. A casa mia utilizziamo tranquillamente l'acqua dei rubinetti, pensando anche che in caso di problemi un giorno in più o in meno non modificano lo scenario».
 

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