Acqua, boom di acquisti dopo il giallo sui veleni

È cresciuto anche il consumo di piatti, forchette, coltelli, cucchiai e bicchieri usa e getta.

Clienti nei bar a Benevento
Clienti nei bar a Benevento
di Antonio Martone
Lunedì 28 Novembre 2022, 09:06
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Allarme acqua cessato, ma la psicosi tra gli abitanti del Rione Libertà, del centro storico e del Rione Ferrovia non accenna a rientrare. A distanza di circa una settimana dall'ordinanza di divieto a causa delle analisi alterate dei pozzi di Pezzapiana, permangono situazioni di paura da parte della gente.

A fotografare questa situazione il costante aumento della vendita delle confezioni di acqua minerale naturale nei supermercati del capoluogo, come conferma Antonio Fallarino, titolare di alcuni punti vendita. «L'impennata dell'aumento della vendita di balle d'acqua è continuata per tutta la settimana appena andata in archivio. I clienti stanno acquistando, in particolare, prodotti meno costosi quindi è evidente che l'utilizzo è per cucinare, lavare i denti e altro. Contrariamente ad altre attività, la cosa mi è stata segnalata dagli stessi clienti, nei nostri punti vendita non abbiamo attuato nessuna speculazione perché non lo riteniamo corretto, ma anche per dare un piccolo sollievo alle numerose famiglie beneventane che stanno vivendo questo momento non proprio tranquillo».

Anche Lino De Giglio conferma questa tesi: «La vendita di acqua minerale è raddoppiata negli ultimi giorni e c'è sempre maggiore richiesta, in particolare nel mio supermercato di via San Giovanni di Dio al Rione Ferrovia».

Unitamente al boom della vendita di acqua minerale c'è un altro fenomeno abbastanza indicativo che fa capire del forte cambiamento di abitudini legato a quella che si può definire una sorta di nevrosi. È cresciuto considerevolmente il consumo di piatti, forchette, coltelli, cucchiai e bicchieri usa e getta. «Sono tante le famiglie - dice Vincenzo Martinelli titolare di attività di articoli per la casa - soprattutto del Rione Libertà che stanno consumando monouso perchè non si fidano di lavare piatti e bicchieri in particolare con l'acqua dei rubinetti che ritengono deleteria per l'uso alimentare. Giusto per rendere una idea precisa, nella scorsa settimana abbiamo triplicato la vendita di questo genere di articoli che tra l'altro durante l'estate sono raddoppiati come costo».

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Flessione degli affari, invece, per alcuni bar, come conferma Mario De Vita, titolare di attività in viale Principe di Napoli: «Sarà un caso, ma da venerdì 18 il numero di caffè che ci viene richiesto è diminuito quasi del trenta per cento. Naturalmente nei primi due giorni dopo il divieto non ne abbiamo proprio fatti. Dopo una iniziale ripresa in questi ultimi giorni il dato si è stabilizzato. Speriamo di riconquistare questi clienti anche perché la situazione, a livello di analisi, si è normalizzata».

Non risolutivo, quindi, l'incontro chiarificatore organizzato dai vertici di Gesesa con le associazioni consumatori. «La gente - sostiene il barista Maurizio Soricelli - va avanti con le proprie convinzioni. Purtroppo, ho la sensazione che saremo costretti a dover attendere ancora dei giorni affinché tutto si tranquillizzi e nel frattempo mi pongo una domanda: chi ci rimborserà di tutti questi danni in un momento già difficile tra aumenti di bollette energetiche e pandemia».

In una situazione che è ancora di incertezza, c'è però, anche l'altra faccia della medaglia che è quella della normalità, che registra Gianluca Diglio, titolare di un bar in via Torre della Catena: «Fortunatamente stiamo lavorando a buoni ritmi dopo la logica flessione dei primi due giorni. È anche importante che le autorità continuino a dare segnali di presenza e di controlli sull'acqua che esce dai rubinetti». Gianluca Noviello co-gestore di un risto-pub nel centro storico rileva una ripresa. «Nell'ultimo weekend, malgrado la pioggia battente di sabato e il freddo, c'è stato il pienone contrariamente a quanto avvenuto nella settimana precedente. In particolare, sono tornate le famiglie che hanno superato la fase delle preoccupazioni. L'unica cosa che ho rilevato è che diversi ci chiedono di essere serviti con piatti monouso. Un poco di paura purtroppo resta». Infine, Giovanni De Vita, titolare di una salumeria al Rione Ferrovia, sottolinea l'importanza di interventi delle istituzioni: «Ci sono tante famiglie che non vivono più in tranquillità dallo scorso giovedì 17 novembre. Lo rilevo dai discorsi che fanno presso la mia attività. Sarà sempre così purtroppo fino a quando non sarà normalizzato l'acquedotto di Pezzapiana con nuovo impianto».
 

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