Acqua, riecco i veleni
e Mastella convoca vertice urgente

Acqua, riecco i veleni e Mastella convoca vertice urgente
di Gianni De Blasio
Lunedì 13 Maggio 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
Regione, Provincia, Asl e Gesesa: tutti convocati dal sindaco per un vertice sulle aree di salvaguardia dei pozzi di captazione dell'acqua a uso umano. L'invito è per stamattina alle 10 in Comune, motivato da quanto riferito dalla Regione - Unità Operativa Dirigenziale Tutela delle Acque - sul Piano di tutela delle acque che è in corso di redazione (contemplando anche la definizione puntuale delle aree di salvaguardia dei pozzi di captazione). Nelle more, è necessario adottare ogni utile provvedimento al fine di assicurare la più ampia tutela. Mastella chiederà, pertanto, agli enti coinvolti di concordare azioni congiunte. «L'utilizzo delle risorse idriche e dei relativi acquiferi scrive il sindaco di Benevento necessita di un'attenta attività di prevenzione dall'inquinamento e di una corretta utilizzazione del territorio, attraverso l'individuazione di aree di interesse. Sia la normativa nazionale che quella regionale si muovono nella direzione della tutela dello stato delle risorse idriche in generale, del mantenimento e miglioramento delle caratteristiche qualitative delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, erogate mediante impianto di acquedotto di pubblico interesse, attraverso l'individuazione delle aree di salvaguardia». Ad ogni modo, la zona di tutela assoluta è l'area di salvaguardia adibita esclusivamente alle opere di captazione e alle infrastrutture di servizio. Deve avere un'estensione di almeno 10 metri di raggio dal punto di captazione. Per quanto possibile, quest'area deve essere recintata, protetta da eventuali esondazioni di corpi idrici limitrofi e provvista di canalizzazioni per il deflusso delle acque meteoriche.
 
Lo scorso mese di aprile, l'associazione Altrabenevento ha denunciato la presenza di una discarica abusiva vicino al pozzo di Campo Mazzoni (via Cosimo Nuzzolo vicino allo stabilimento Strega Alberti) che serve acqua al Rione Libertà. L'ufficio Ambiente ha scritto alla Regione per sapere se è stata fatta una perimetrazione precisa della fascia di rispetto, la risposta è stata che la perimetrazione non è stata ancora fatta. «A questo punto e quindi, per legge sostiene Altrabenevento - la fascia da considerare è di 200 metri dal pozzo».

In quanto alle analisi delle acque sotterranee, continuano a risultare ballerini i dati in merito alla presenza di tetracloroetilene. Ad esempio, le prove effettuate dall'Arpac nell'arco di un mese, poco più, riferiscono, il 14 febbraio, uno sforamento della concentrazione soglia di contaminazione in entrambi i pozzi: del 2,5 a Pezzapiana e del 3,4 a Campo Mazzone, a fronte di un limite di 1,1 nei pozzi e del 10 al rubinetto. Valori, poi, rientrati nella norma nel campionamento del 4 marzo, nel mentre il 21 marzo i pozzi di Pezzapiana risultano entrambi sotto soglia (0,9 e 0,7), ma a Campo Mazzone i valori si attestano all'1,5. Poco oltre la soglia consentita, considerato che il decreto legge 14 giugno 2017, a proposito di parametri chimici e indicatori per i quali sono specificate le caratteristiche di prestazione, fissa nel 30% la tolleranza di oscillazione del tetracloroetilene. Superamento della soglia che, sia pur ridotto, è ribadito dalle analisi effettuate dalla ditta incaricata da Gesesa, la Tecno Bios che, in data 3 maggio, ha rilevato l'1,98 per Campo Mazzone, 1,80 per Pezzapiana 1 e 1,94 di tetracloroetilene per Pezzapiana 2. Valori sostanzialmente confermati dal dipartimento di Scienze Chimiche dell'Università «Federico II».

Intanto, la petizione avanzata da «Altrabenevento» sulla chiusura dei pozzi e fornitura di acqua del Biferno per tutto il capoluogo è arrivata a quota 850 firme. E ieri mattina anche Federico Paolucci (Fratelli d'Italia) ha sottoscritto la petizione: «Sulle vicende che riguardano la salute dei cittadini - dice - non vi sono ragioni di parte politica che tengano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA