Agricoltura, turismo e cultura
per il rilancio delle aree interne

Agricoltura, turismo e cultura per il rilancio delle aree interne
Sabato 23 Novembre 2019, 13:57
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E’ positivo il bilancio del laboratorio “Comunità e Territori Intelligenti”, organizzato a Benevento dall’ente camerale sannita, con la propria azienda speciale Valisannio, con Futuridea, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Benevento e l’Arga, l'Associazione Rrgionale giornalisti agricoli e ambientali “Franco Landolfo”. Anche il secondo giorno di lavori ha prodotto spunti interessanti e importanti, per le aziende, per gli organismi deputati a guidare e sostenere le attività imprenditoriali, per i giovani che decideranno di intraprendere un percorso professionale nel Sannio, scegliendo di non abbandonare la propria terra. Che è poi il senso (e l’obiettivo) del laboratorio, secondo le intenzioni degli organizzatori.

Dal focus su Cultura & Turismo 4.0 sono emerse una serie di indicazioni significative per il Sannio, per produrre ricchezza dal suo ricco patrimonio di naturalità, paesaggio, beni culturali. Come già sperimentato con successo in altre aree del Paese, anche a Benevento e provincia il nuovo ciclo di sviluppo potrebbe essere proprio la “cultura”, intesa come fattore di produzione da impiegare per concepire prodotti (e servizi) non alternativi se non rivoluzionari. E accanto ad essa, il turismo. Il termine Turismo 4.0 prende ispirazione dal termine Industria 4.0, facendo leva sulle tecnologie abilitanti la quarta rivoluzione industriale: intelligenza artificiale, Internet delle cose, big data e cloud computing. 

Si tratta di sfruttare al meglio le possibilità offerte da queste tecnologie applicate al territorio. Parola d’ordine: digitalizzare. «Il 70% dell’impresa creativa fa uso di tecnologie digitali - dettaglia Roberto Pierantoni, segretario generale della CCIAA di Benevento e direttore di Valisannio - La cultura si fa impresa e l’impresa fa cultura e l’Italia che è la prima impresa al mondo nel settore della cultura deve esportare esperienze e competenze, padroneggiando le tecnologie. Noi, come Camere di Commercio, assicuriamo alle imprese il necessario supporto anche in tema di digitalizzazione, le accompagniamo in questo percorso. In particolare, la Camera di Commercio di Benevento è uno dei Punti di Impresa Digitale (Pid), previsti dal Piano nazionale Impresa 4.0 varato dal ministero dello Sviluppo Economico per dare vita alla quarta rivoluzione industriale in Italia. I Pid sono strutture di servizio, punti informativi e di assistenza alle imprese sui processi di digitalizzazione per di aiutare le micro piccole e medie imprese del Sannio a cogliere le opportunità che derivano dall’utilizzo delle nuove tecnologie digitali».

E se Caterina Meglio, ad di Materias ritiene inevitabile «parlare la lingua del futuro e quindi pensare in grande, partire in piccolo e crescere rapidamente», Ledo Prado segretario dell’associazione delle Città d’Arte e Cultura, denuncia una sostanziale incapacità a guardare avanti. «Siamo affetti da presentismo - afferma - E’ come se avessimo rinunciato a volgere il nostro sguardo verso il futuro. Conta solo il presente e dal presente siamo condizionati tutti, sia la classe dirigente che noi cittadini». E avverte: «Il patrimonio di per sé non genera economia e valore: ciò accade se si mette in relazione il patrimonio con qualcos’altro». Connettendolo alla città, per esempio. Alle persone. 

Il modello virtuoso, da imitare è senza dubbio Matera. Quando mancano meno di 2 mesi alla fine del programma culturale Matera 2019 i numeri sono da capogiro: 312mila persone, 940 eventi in 325 location di tutta la Basilicata, 80% delle produzioni originali, 193 artisti, circa 80mila passaporti, 1800 volontari, 2miliardi di contatti sulle iniziative. «Tra tutte le capitali europee della cultura siamo la città ad avere avuto il maggiore incremento di presenze turistiche», dice Serafino Paternoster, coordinatore dell’ufficio stampa di Matera 2019 Capitale europea della Cultura. «Pensate 10 anni fa cosa significava dire ai cittadini materani: partecipiamo a una cosa il cui risultato lo sapremo tra 10 anni e non sapremo nemmeno se vinceremo». E’ la fiducia la chiave di tutto, spiega Paternoster. «E’ con la fiducia che Matera 2019 ha raggiunto il suo obiettivo. Istituzioni e cittadini hanno guardato insieme a un unico obiettivo. Se non si attiva questa unione di intenti non si va da nessuna parte e non si raggiunge nessun traguardo». «Qui avete dei beni straordinari - evidenzia Rosanna Purchia, sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli - Ma tutto deve essere messo maggiormente a sistema. Ai giovani dico: il mondo della comunicazione è fondamentale ma è altrettanto fondamentale non limitarsi all’annuncio. Spesso vedo che dopo i grandi annunci non succede nulla». 

E se partissimo dal cinema? Più che una provocazione, una proposta quella lanciata dalla giornalista Daniela Riccardi, sceneggiatrice che collabora da anni con il regista Mimmo Calopresti.  «Il Sannio è sempre stato un territorio interessante per il cinema. La Titanus nel 1953 ha girato Maddalena a Cerreto Sannita, film in concorso a Cannes. Un anno dopo in questa provincia girarono La bella mugnaiacon Sofia Loren e Marcello Mastroianni, ancora nel Sannio. Allora perché non riprendere quel discorso?». E traccia la strada: un press tour con giornalisti cinematografici, un pacchetto di video-tour da proporre ai festival più importanti, un incontro con Maurizio Gemma, direttore di Film Commission regionale. «Il Sannio deve diventare territorio in grado di attrarre produzioni cinematografiche» insiste Riccardi, annunciando la consegna in tempi brevi di un progetto al quale sta lavorando da tempo. 

Uno degli obiettivi del Laboratorio è quello di mettere a confronto, giovani e aziende innovative che realizzano app, software e altri sistemi al servizio di turismo e cultura. Perché poi, si scopre, nella provincia beneventana sono nati videogames tra i più scaricati dalla rete in tutto il mondo, ma anche applicazioni per vivere un’esperienza museale in 3D o per tutelare il patrimonio culturale; app già in uso, ad esempio, in Piemonte. Così si alternano le presentazioni di: Andrea Paoletti (Progetto Wonder Grottole); Luigi Salierno (SCOOP Società di Progettazione); Marco Giammetti (Hypothermic Games Studio); Davide Maria Calandra (Digital Melting Culture); Davide De Pasquale (Intelligentia); Alina Gnerre e Livio Ascione (The Thinking Clouds); Riccardo D’Uva (Arguzia srl); Pasquale Napolitano (Diamante srl); Facto 3D srls. 

Le idee prendono forma, il confronto tra il pubblico e gli ospiti si vivacizza. Gli studenti degli istituti Guacci e Palmieri-Rampone-Polo seguono con interesse, pongono domande. Hanno preso parte alle simulazioni programmate per loro da alcune aziende presenti al forum. Grazie a un visore entrano in spazi museali che non esistono più. Vedono come la realtà virtuale e la realtà aumentata possono migliorare l’esperienza della fruizione dei beni culturali e incidere sull’economia del turismo. E’ già chiaro che accanto alla realtà aumentata (Augmented Reality, AR) e realtà virtuale (Virtual Reality, VR), la tecnologia cellulare di ultima generazione, cioè la quinta generazione (5th Generation, 5G), potrebbe rendere applicazioni AR/VR realizzabili in numerosi contesti turistici, aprendo la strada ad ulteriori sviluppi dello scenario Turismo 4.0. Ma questo, probabilmente, sarà argomento della prossima edizione del laboratorio “Comunità e Territori Intelligenti”. 
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