Alberghi, il Covid rallenta la ripresa:
fioccano le disdette nel Beneventano

Alberghi, il Covid rallenta la ripresa: fioccano le disdette nel Beneventano
di Antonio Martone
Lunedì 13 Dicembre 2021, 08:41
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Calo di prenotazioni in questo mese di dicembre per gli alberghi cittadini e della provincia. Dopo il fiasco registrato nel ponte dell'Immacolata da strutture ricettive, ristoranti, bar e agriturismi all'orizzonte si profila un altro flop. La pandemia, che continua a preoccupare e ad allarmare, continua a frenare il rilancio dell'attività alberghiera che in estate e a inizio autunno aveva registrato anche nel Sannio dati incoraggianti. In città anche ieri si sono visti visitatori, provenienti da altre località campane e da Molise e Puglia, ma si tratta soprattutto di turismo mordi e fuggi.

«Speriamo in una inversione di tendenza dice l'albergatore Giulio Italiano perché da novembre, dopo un bel periodo, c'è stato un calo del flusso di visitatori.

Un rallentamento non paragonabile assolutamente a quanto avvenuto lo scorso anno, ma che ci ha portato a una sorta di blocco. Noi abbiamo una clientela fissa consolidata da anni, ma senza ulteriori impulsi diventa difficile andare avanti. Tutti gli operatori del settore speravano tanto in questo periodo. Per ora purtroppo non ci sono prospettive rosee con pochissime prenotazioni e non credo che a breve ci saranno novità perché la psicosi e le notizie riguardanti la nuova ondata del Covid sono fortemente condizionanti».



Mario Carfora, direttore dell'Una Molino Hotel e referente di Mio Italia, conferma in pieno la tesi del collega. «Da alcune settimane stiamo ricevendo dice disdette di prenotazioni ricevute nei mesi scorsi sia da emigrati che intendevano trascorrere il Natale con i parenti sia da turisti. Purtroppo è la triste realtà. A ciò si aggiunge la grande incertezza generale con decine di telefonate di persone che si informano e quando si passa alla fase della prenotazione prendono tempo oppure chiedono se si può disdire senza penalità. È un peccato perché in estate abbiamo lavorato bene. Non credo che sarà un bel dicembre, almeno stando alle attuali premesse anche se rispetto all'anno scorso non c'è proprio paragone. Tutti ci attendavamo qualcosa di più dopo la brutta botta ricevuta nel ponte dell'Immacolata e considerando che la ristorazione almeno nel Sannio da circa un mese sta annaspando. Le ragioni per i prossimi giorni sono legate al Covid, per la scorsa settimana invece ha influito anche il maltempo». Situazione stazionaria anche per l'Hotel Traiano. «Non siamo ai livelli pre-Covid - dice l'amministratore Alessandro Ciccopiedi - purtroppo c'è stato un rallentamento e abbiamo ricevuto delle disdette di prenotazioni, ma tutto sommato si tira avanti anche se potevano esserci diverse prospettive».

In questa ottica, però, da segnalare la riapertura avvenuta di recente, dopo quasi un anno e mezzo di inattività, dell'Hotel Lemi, ubicato ai confini tra Torrecuso e Ponte sulla Telesina. Un buon segnale di fiducia anche se la struttura per ora continua a non effettuare servizio di ristorazione ed ha disponibilità di camere.

Attività che continua anche al Grand Hotel Telese, grazie al bonus terme ma il periodo non è proficuo per turisti o altro. Dalla reception informano che sono pochissime le prenotazioni ricevute per il periodo natalizio. Invece, a conferma della crisi esistente da alcuni anni e accentuatasi con la pandemia, dopo la chiusura ufficiale del Bei Park Hotel e dell'Albergo Genova, in città continuano a restare abbassate le persiane e chiuse le porte d'ingresso dello storico Hotel President in via Perasso, nel cuore della città, e dell'Hotel De La Ville (ex Cittadella). Per ora non ci sono notizie confortanti per i dipendenti in ansiosa attesa, il cui futuro è quanto mai incerto. Non c'è stato per il momento il cosiddetto miracolo di Natale anche se c'è qualche voce per quanto concerne il complesso di proprietà della famiglia Abete di qualche timido contatto con qualche gruppo imprenditoriale.
 

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