#Apis+, a Benevento apre
la galleria di arte contemporanea

#Apis+, a Benevento apre la galleria di arte contemporanea
di Giovanni Chianelli
Mercoledì 27 Aprile 2022, 12:55
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Qualcosa si muove, a Benevento, sul fronte dell’arte contemporanea. Apre una nuova galleria, si chiama #apis+ e il titolo, oltre a richiamare la laboriosità dell’insetto, è l’acronimo di arte, pittura, installazione e studio. L’ha aperta in uno dei punti storici della città – la zona che dal corso principale porta al teatro Romano, di grande fascino - Marco Victor Romano, artista di 35 anni, nato nel capoluogo sannita in cui è tornato dopo una lunga permanenza all’estero, soprattutto in Germania: «Credo molto nel Sud, nell’Italia, nella vita che si fa qua e nelle possibilità di creare e diffondere arte che ci sono da noi», dice, motivando la scelta di lasciare le vie “facili” della scena europea.

Il progetto è quello di far conoscere i grandi interpreti e lanciare i talenti per fare di Benevento un punto di riferimento dell’arte contemporanea: «Mi dispiace che molti dei miei concittadini e i campani in generale non conoscano l’esistenza di capolavori di Warhol o Beuys nella loro regione” dice Romano.

Se da un lato vuole puntare sul sicuro, specie nella fotografia, coinvolgendo i grandi come Mimmo Jodice e Fabio Donato, anche in contatto con l’amico Aniello Barone, dall’altro è certo che ci siano in tutta Italia nomi emergenti da valorizzare: Lulù Nuti, Germano Serafini, Gianluca Quaglia, Alessio Ancillai, Bruno Cerasi, Errico Baldini e Fabrizio Cicero, autori non ancora così affermati ma che il nuovo gallerista definisce “straordinari, conducono ricerche suggestive, voglio coinvolgerli nel nuovo spazio”. E annuncia nell’immediato futuro di voler organizzare le personali di questi talenti, così come intende allargare il raggio a giovani artisti internazionali tra cui Jonas Matauschek, Liat Grayver, Orsi Horváth, Pablo Merchante, Saad Nazih. Tra questi anche alcuni allievi dello stesso Romano, che oltre a creare arte la insegna da tempo: "Lo spazio nasce per far convergere al suo interno arte, didattica e ricerca. La programmazione di esposizioni e workshop favorirà lo scambio con professionisti del panorama artistico italiano e internazionale, permettendo la vetrina ad artisti ancora non affermati e un'occasione di conoscenza per studenti e collezionisti». 

Per ora la vita della nuova galleria inizia da lui: “L'impossibile che si Manifesta” è il nome della sua mostra, in programma fino a metà maggio. 21 installazioni di varia tecnica: dipinti, video, foto, NFT, ricostruzioni in 3D, realtà virtuale e aumentata che parlano del carattere multidisciplinare della location, frutto di una sua ricerca su ologrammi e olografie iniziata dalla tesi di laurea. “Informazioni della luce registrate su vetro, sviluppi delle intuizioni sull’ottica applicata elaborate da Denis Gabor, premio Nobel 1971. Le declinazioni di queste scoperte in campo artistico sono sorprendenti” dice ancora Romano. Ne vengono fuori materiali disparati, “assemblaggi di oggetti che apparentemente non hanno senso perché attingono ai diversi livelli profondità dell’opera, rimandi a simbolismi esoterici: l’artista è sempre un po’ alchimista, vicino al sacro”.

Con l'arrivo dell'estate seguirà la mostra di Annalisa Ferraro, poi l’operazione di diffusione e rilancio di linguaggi ed artisti, di consolidamento di #apis+ come faro di divulgazione e fucina di novità continuerà. Nel mirino i fasti del principe dei galleristi campani, nel cuore l'idea di coinvolgere una stella dell'arte sannita nel mondo: «Mi piacerebbe poter essere per la mia città ciò che fu Lucio Amelio per Napoli. E il sogno sarebbe far conoscere la galleria a Mimmo Paladino».

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