Benevento, un piano antismog
per salvare l'Arco di Traiano

Benevento, un piano antismog per salvare l'Arco di Traiano
di Nico De VIncentiis
Sabato 22 Febbraio 2020, 09:24
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Innanzitutto la salute, poi gli onori. Per l'Arco di Traiano, cerniera della buffer zone «Unesco uno» e la possibile «Unesco due», l'imperativo non è tanto dare più anni alla sua vita quanto garantire più vita ai suoi anni. Tanto quelli se li prenderà da solo come succede da duemila anni. Il tema è dunque evitare che il deterioramento progressivo possa annullarne solennità e appeal, perché potrebbe toccargli un ruolo-guida nella più generale missione di rilancio del centro storico in chiave di ripresa economica e turistica.
Il ministero dei Beni culturali ha inviato ufficialmente alla Soprintendenza la comunicazione del finanziamento per un intervento di consolidamento e conservazione delle superfici decorate. Fondi richiesti per tentare di contenere i colpi inferti dallo smog e dalle auto. Si attende l'erogazione concreta dei 250mila euro previsti per aprire il cantiere. Molto più consistente (quasi due milioni di euro) il piano di restauro del monumento, che comunque è anch'esso sul tavolo del ministero e nei piani della Soprintendenza. Ricordiamo che l'ultimo intervento globale è del 1999, non propriamente tra quelli più riusciti visto che l'Arco riperse il suo smalto nel giro di qualche mese.

«Siamo pronti a questo primo intervento di consolidamento dice il responsabile archeologo Simone Foresta ma puntiamo al restauro completo dell'Arco. Ma è necessario sin da ora concordare con le istituzioni locali un programma condiviso per ottimizzare il sistema di videosorveglianza, lottare contro i vandali e perseguire un'attenta prevenzione. Occorre affrontare seriamente la questione dell'isolamento del monumento per evitare che lo smog crei danni irreversibili. Nel complesso sarebbe importante ripensare tutto lo spazio che lo contiene e, da parte nostra, indagarlo ancora sul piano archeologico considerando che le sue fondamenta sono ancora al di sotto della sede stradale».

Foresta non esclude che, in mancanza di un serio piano di tutela, si possa giungere alla recinzione del monumento. Nel qual caso non si potrebbe realizzare il progetto del Comune (inserito nei Pics) di «museo volante» che sarebbe realizzato grazie ad una passerella sopraelevata grazie alla quale i visitatori potranno apprezzare dell'Arco l'intera sequenza di pannelli artistici e narrativi. Proprio quelle figure che saranno oggetto di restauro. Uno degli obiettivi è non farsi trovare impreparati in caso di candidatura Unesco per l'Appia Antica lungo il cui percorso l'Arco di Traiano sarebbe il monumento più significativo.

Proprio in questa prospettiva si dovrà verificare lo stato dell'arte in materia di controlli, manutenzione ed esposizione generale ai rischi esterni. Innanzitutto il sistema per evitare le infiltrazione delle acque pluviali e quello delle telecamere, quindi i sensori archeo-metrici per monitorare qualsiasi tipo di movimento, dal traffico ai terremoti. Ma gli interventi di salvaguardia non possono prescindere da un piano di difesa dalle polveri sottili.
Il che evoca la madre di tutte le opere di prevenzione, l'isolamento dell'Arco. A partire dal 2015, dopo l'alluvione e la chiusura del ponte Morandi sul San Nicola, il traffico che gli fa da cornice viaggia a doppio senso di marcia. Un'autentica bomba atomica.

Dal 1821, da quando cioè si iniziò a parlare di isolamento, si è riusciti soltanto ad abbattere (e non sempre con criterio) edifici, mentre per quanto riguarda la circolazione veicolare, le auto sono scomparse soltanto da via Traiano aprendo nei pedoni la straziante visione di un'arteria-cimitero. Intanto, di fatto, l'Arco resta uno «spartitraffico» accerchiato dallo smog e da altri possibili attentati che ne vanificherebbero ogni tentativo di restauro. Nella strategia dei ponti, l'unico progettato da questa amministrazione (quelli più recentemente inaugurati nascono nell'era Pepe), e cioè il collegamento via Grimoaldo Re-via Posillipo, è scomparso dai radar. Forse la più concreta possibilità di isolare l'Arco di Traiano e la zona-Duomo. Il piano-traffico, nel frattempo, si è perso nel traffico.
 
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