Asl, il piano su ospedali e case di comunità all'esame dei sindaci

Asl, il piano su ospedali e case di comunità all'esame dei sindaci
di Luella De Ciampis
Martedì 8 Marzo 2022, 07:39 - Ultimo agg. 07:40
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Della destinazione dei fondi del Pnrr si discuterà la prossima settimana nel corso della Conferenza dei sindaci. È quanto è emerso dall'incontro di ieri nella sede dell'Asl di via Oderisio, tra il direttore generale dell'Asl Gennaro Volpe, il sindaco Clemente Mastella, il consigliere regionale Gino Abbate e il sindaco di San Bartolomeo in Galdo Carmine Agostinelli. «Martedì prossimo dice Volpe a palazzo Mosti sarà illustrato il nuovo piano territoriale dell'Asl che comprende sia gli interventi del Pnrr che i fondi a disposizione dell'Azienda per lo sviluppo sanitario. Entro la fine di marzo, cominceranno le prove tecniche per le attività dell'ospedale di comunità a San Bartolomeo in Galdo, mentre riprenderanno gli screening oncologici che partiranno da Benevento, sempre con il truck che poi si sposterà nei comuni della provincia».

Sono 21 i comuni sanniti, che trarranno beneficio dai fondi del Pnrr per il potenziamento dei servizi sanitari sul territorio: 11 comuni sono destinati ad avere le case di comunità (da aprire entro il primo semestre del 2024), mentre per 5 è prevista l'attivazione delle centrali operative territoriali e per altri 5 la realizzazione di ospedali di comunità (attivati entro il primo semestre del 2026), finalizzati a garantire prestazioni e cure nei luoghi di residenza, facendo ricorso alle strutture ospedaliere solo in caso di effettiva necessità.
Le schede di intervento già caricate per l'attivazione di case di comunità riguardano i comuni di Benevento, Cerreto Sannita, Montesarchio, Morcone, Pietrelcina, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio del Sannio, San Marco dei Cavoti, Sant'Agata dei Goti, Telese Terme e Torrecuso. Gli ospedali di comunità saranno realizzati a Cerreto Sannita, Montesarchio, Pietrelcina, San Bartolomeo in Galdo e Sant'Agata dei Goti. Gli interventi relativi alle Cot (centrali operative territoriali) riguardano Benevento, Cerreto Sannita, Pietrelcina, San Bartolomeo in Galdo e Sant'Agata dei Goti. Ci sarà una Cot per 100.000 abitanti, per favorire la valutazione multidimensionale, anche attraverso la telemedicina e la presa in carico socio-sanitaria delle segnalazioni non urgenti di assistiti fragili, da parte di vari operatori per l'accesso guidato nella rete di servizi territoriali, all'assistenza domiciliare integrata, semiresidenziale e residenziale e nei passaggi tra luoghi di cura diversi.

«La mia strategia continua Volpe è sempre stata improntata alla sinergia con i sindaci per offrire una gamma di servizi risolutivi in ambito sanitario. È nostra intenzione riattare vecchi edifici di proprietà dell'Asl per farne case e ospedali di comunità per cui è prevista un'apertura al pubblico h24 per sette giorni a settimana. Questo presuppone l'impiego di molto personale da destinare alle nuove strutture che rivoluzioneranno l'assetto sanitario del Sannio. In quest'ottica, scatta l'appello per ottenere un aiuto concreto a livello nazionale per il reclutamento di tutte le figure professionali necessarie al nostro fabbisogno». Saranno recuperate molte strutture di proprietà dell'Asl in disuso, come «La casa del pellegrino a Pietrelcina», in più occasioni al centro di polemiche per lo stato di degrado in cui versa. A Morcone sarà ristrutturato il vecchio stabilimento dell'Algida, di proprietà dell'Asl, per farne una casa di comunità.

«È importante spiega Mastella - avere un confronto con tutti i sindaci per discutere sugli interventi da prediligere per poterci affrancare dalle criticità presenti sul territorio. La valle Caudina sarà dotata di case e di ospedali di comunità per consentire ai residenti di poter usufruire di servizi sanitari di prossimità, superando anche il disagio legato ai tempi di percorrenza tra un luogo e un altro». Una posizione, quella adottata, soddisfacente per il consigliere regionale Gino Abbate che, domenica, aveva richiesto la Conferenza dei sindaci. «Ritengo dice che sia necessario effettuare scelte pienamente condivise tra tutti gli attori che, a diverso titolo, sono chiamati a intervenire in questa vicenda, per definire strategie sinergiche che siano in grado di risolvere in modo definitivo le problematiche del comparto sanità. Tutto questo è possibile sfruttando al meglio le risorse del Pnrr. A Mortaruolo dico che le soluzioni siano appunto definitive e condivise, nessun palliativo per il bene di tutto il Sannio. Il punto di partenza per un territorio vasto come il nostro è sicuramente l'eliminazione della disparità territoriale nell'erogazione dei servizi, visto che a penalizzare il servizio sanitario interviene anche una inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociale, insieme ai tempi di attesa estremamente lunghi per l'erogazione di alcune prestazioni».
 

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