Benevento, 190 pasti per gli indigenti
ma pochi piatti e rebus costo

Benevento, 190 pasti per gli indigenti ma pochi piatti e rebus costo
di Gianni De Blasio
Domenica 5 Aprile 2020, 12:30
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Servizio a domicilio per i fruitori dei pasti caldi riservati a nuclei familiari e persone senza fissa dimora in condizioni di grave disagio economico causate o aggravate dall'emergenza Covid-19. Si parte oggi, con la fornitura del pranzo a 190 cittadini, numero inferiore alle potenzialità previste dal Comune, che a tale misura ha destinato i 36.690 euro derivanti dal risparmio per la mancata contribuzione della mensa scolastica, per il periodo che va dal 10 marzo a metà settimana post Pasqua. Per questione di privacy, c'è da credere, molti hanno preferito il buono acquisto, che garantisce maggiore autonomia e riservatezza rispetto al pasto. Questo ha determinato il mancato raggiungimento del tetto di pasti erogabili quotidianamente, con malumori da parte della ditta. La «Siristora», che ha risposto all'invito dell'Ente mostrando solidarietà, ritiene che il costo del servizio debba essere rivisto, sostenendo di aver contenuto il prezzo del pasto in euro 4,5 ma su 265 pasti giornalieri. Se quello della refezione scolastica è fissato in euro 4,22, quello da fornire ai nuclei familiari meno abbienti, non può restare sostanzialmente invariato visto che le grammature sono il doppio. E, se ciò poteva essere ammortizzato con il numero indicato originariamente, ossia 265 pasti, non lo potrà essere, invece, con 2.250 pasti in meno al mese, pertanto il prezzo dovrà essere integrato. Ma, di questo, se ne parlerà a partire da domani. Oggi, Domenica delle Palme, partenza del servizio. Anziché tre, le sedi saranno due: l'asilo nido comunale «Zerella», in via Fratelli Rosselli, dove opererà la Croce Rossa, mentre la Protezione Civile ha come punto di smistamento la sua sede sita a Santa Maria degli Angeli. Non sarà più utilizzato, invece, l'edificio scolastico di via Grimoaldo Re. La Misericordia e le «Sentinelle della Carità» si raccorderanno con le altre due associazioni per la consegna dei pasti a domicilio.
 

«Ringrazio le associazioni di volontariato che si sobbarcheranno un ulteriore compito, quello di recapitare i pasti presso le abitazioni - dice l'assessore ai Servizi sociali Luigi Ambrosone -, vorrei far notare che al menu previsto sarà aggiunto altro pane offerto dal titolare di un noto albergo cittadino, proprietario pure di una pizzeria». Intanto, il numero degli aspiranti al voucher alimentare risulta sensibilmente più elevato. Ieri, si sfioravano le 800 istanze. «C'è da dire, però, che molti cittadini hanno presentato domanda sia tramite whtsapp che via mail continua -, altri ancora non hanno sottoscritto l'autocertificazione, pertanto si prevede una sensibile scrematura nella formulazione dell'elenco aventi diritto». Per i voucher, non è prevista una scadenza.

«Non so come faranno a stilare una graduatoria dice il consigliere Italo Di Dio -, ritengo che questa sia una carenza dell'avviso emesso». In quanto al numero dei fruitori del pasto, Di Dio ritiene che «i criteri sono eccessivamente restrittivi». Un altro consigliere comunale, Vincenzo Sguera, suggerisce all'amministrazione di adottare, tra le altre misure, la soppressione della Tosap per quest'anno, «in modo da garantire a commercianti e ristoratori, sempre che sia possibile, una ripartenza più tranquilla». Circa la sospensione delle cartelle, Sguera ricorda che «la Gesesa ne ha inviate alcune a metà marzo, in piena crisi da Coronavirus». Inoltre, auspica pagamenti veloci ai professionisti e alle partite Iva che hanno maturato crediti verso il Comune e gli altri enti territoriali, oltre a velocizzare la chiusura della procedura del dissesto. «L'organismo di liquidazione - dice - deve consentire ai cittadini di vedere soddisfatte le loro legittime pretese economiche». Infine, suggerisce al sindaco Mastella di «far valere la sua autorevolezza scrivendo ai direttori degli istituti di credito, sollecitandone elasticità in ordine al pagamento degli assegni». Ultimo auspicio, dotare l'intera città del wi-fi gratuito, «tenuto conto che oggi si svolge quasi tutto in videoconferenza».
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