Benevento: allarme al rione Libertà
tra amianto e immondizia

Benevento: allarme al rione Libertà tra amianto e immondizia
di Antonio Martone
Mercoledì 7 Luglio 2021, 08:28 - Ultimo agg. 20:43
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«Da anni nella nostra zona c'è una bomba ecologica, bisogna intervenire». È il grido d'allarme lanciato a voce alta dagli abitanti di via Giuseppe Maria Galanti al rione Libertà. Il problema è quello dell'obsoleto cantiere di due fabbricati destinati ad abitazioni private, facenti parte del progetto per il piano recupero urbano di edilizia popolare con fondi regionali, rimasti incompiuti a causa del fallimento e di una serie di diatribe della società appaltatrice dei lavori con il Comune. Una storia infinita lunga quasi trenta anni e che ha avuto conseguenze giudiziarie con una serie di sentenze venute fuori dalle aule del tribunale e che sembra appunto non essere ancora giunta all'epilogo. I residenti della popolosa strada con accesso unico di fronte allo stadio Meomartini, da tempo chiedono alle varie amministrazioni che si sono succedute a palazzo Mosti, interventi per la sistemazione definitiva della questione diventata difficile e delicata. Lunga e dettagliata la lista delle rivendicazioni, proporzionata alle preoccupazioni.

Lo scenario attuale, infatti, presenta un quadro davvero complicato e di autentico degrado. Innanzitutto, le due strutture sono diventate fatiscenti e pericolanti a causa dello stato d'abbandono con una foltissima vegetazione cresciuta addirittura anche all'interno e nella zona esterna, tanti rifiuti di vario tipo si sono accumulati nella struttura e al di fuori, tra cui grandi quantitativi di amianto, per non parlare di animali di ogni specie, tra cui intere colonie di topi che ne hanno fatto la dimora prediletta. Inoltre, c'è una mastodontica gru di quelle utilizzate per cantieri edili in disuso, ormai avvolta ovunque dalla ruggine, che va a rovinare ulteriormente il quadro e che, ovviamente, andrebbe rimossa. La scorsa settimana una squadra di operai incaricata dal Comune ha provveduto ad ammassare i rifiuti accumulati in questo trentennio, sistemandoli ai due lati del cantiere, grazie all'autorizzazione avuta dai gestori dell'area. Un intervento che ha creato altre preoccupazioni.

«Per fortuna sono sceso da casa ha raccontato Italo Forgione per andare al lavoro e nel vedere all'opera gli operai li ho avvertiti che dovevano prestare attenzione perché tra quei rifiuti c'era amianto che era stato raccolto e messo in sicurezza attraverso pacchi negli anni passati e poi abbandonato lì per terra.

Mi hanno detto di non saperne nulla Un lavoro fatto male perché i rifiuti non dovevano essere spostati. Bisognava effettuare, infatti, prima una selezione per vedere se c'era altro amianto o materiale inquinante o tossico». 

Da palazzo Mosti fanno sapere che l'intervento è avvenuto per predisporre l'area alla rimozione e smontaggio della ingombrante gru. I residenti di via Galanti stanno costituendo un comitato permanente di protesta che preannuncia clamorose azioni. Rivendicano una bonifica della zona e, soprattutto, la rimozione urgente dei vari rifiuti. In questa ottica, hanno richiesto anche l'intervento dei carabinieri forestali, con una pattuglia che proprio lunedì scorso è intervenuta sul posto per effettuare una serie di rilievi e stilare un verbale per dare indicazioni a livello di intervento.

Ai problemi igienici-sanitari, intanto, si è aggiunto anche uno di natura logistica. «La recinzione che delimita i due palazzi dice Livio De Ianni deve essere posta nelle adiacenze dei due plessi anche per ridare a noi abitanti una parte della strada utile per parcheggi di cui non usufruiamo da sempre e anche questa non mi sembra una cosa normale. Troppo tempo è trascorso per questo caso che è da Striscia la notizia e che ha provocato tanti disagi». 

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