Benevento, appello ai pazienti del medico
al lavoro con il Covid: «Fate il tampone»

Benevento, appello ai pazienti del medico al lavoro con il Covid: «Fate il tampone»
Giovedì 17 Giugno 2021, 10:43 - Ultimo agg. 22:04
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Il Gip ha convalidato il provvedimento di sequestro degli studi di Telese Terme e Paupisi del medico di base R.E.M., 70 anni, di Telese Terme, accusato di continuare a esercitare la sua professione nonostante fosse affetto dal Covid continuava. La decisione del gip Vincenzo Landolfi però ha derubricato l'iniziale imputazione comminata dalla Procura di Benevento, che aveva ravvisato nei comportamenti del camice bianco il reato di procurata epidemia oltre a quello di aver disatteso le prescrizioni del ministero della Salute. Il magistrato infatti ha ritenuto che «la condotta del sanitario non appare riconducibile al reato di epidemia non risultando dagli atti che egli abbia nello svolgimento della propria attività medica effettivamente trasmesso il virus ai propri pazienti. Il medico invece proseguendo la sua attività professionale nonostante avesse i sintomi del Covid ha apertamente violato la prescrizioni del ministero della Salute». Infatti per chi è affetto dal Covid è previsto l'obbligo di porsi in isolamento per almeno dieci giorni dalla comparsa dei sintomi. Un isolamento che deve durare fino al momento in cui un test molecolare dia esito negativo.

Il duplice sequestro è stato effettuato dai carabinieri di Telese Terme dopo le indagini coordinate dal procuratore Aldo Policastro e dal sostituto Patrizia Filomena Rosa e che hanno riguardato un periodo che va dallo scorso mese di maggio fino all'11 giugno. Quando il professionista, sostengono gli inquirenti, avrebbe continuato a esercitare nonostante fosse consapevole di essere positivo al Covid. Il via alle indagini era scaturito da conversazioni telefoniche del medico in cui affermava di avere tutti i sintomi tipici del virus ma non si era sottoposto agli accertamenti sanitari per il timore di essere costretto a chiudere gli studi. Inoltre non si era neppure sottoposto a vaccinazione temendo i rischi derivanti dai sieri. La Procura aveva affidato al medico legale Emilio Doro, in qualità di perito, l'incarico di fare appunto un tampone al medico presso un centro specializzato di Telese Terme. Il risultato dell'accertamento aveva sancito che il medico aveva realmente contratto il Covid. Da qui la decisione di dover stare in isolamento. Il gip Landolfi, nel suo provvedimento, ha ritenuto che gli studi devono essere sequestrati perché «ricorre il pericolo che la libera disponibilità degli stessi possa aggravare o protrarre le conseguenze, in quanto consentirebbe al sanitario di continuare a svolgervi l'attività medica e di avere ulteriori e frequenti contatti con i propri pazienti, che vanno perciò immediatamente interrotti, al pari del conseguente rischio di contagio».

Contro questo provvedimento, il legale del sanitario l'avvocato Marcelo D'Auria presenterà ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli.

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Ma tutto ciò ha comportato un comprensibile allarme tra gli assistiti del professionista. La situzione viene costantemente monitorata dall'Asl di Benevento. «Sono state attivate tutte le procedure - dice il manager Gennaro Volpe - anche quelle del tracciamento dei pazienti del medico. Anche se è difficile contattarli tutti perché non siamo in possesso degli elenchi di coloro che si sono sottoposti in questi giorni a visite negli studi del professionista risultato positivo. Chi ha sintomi riconducibili al Covid può rivolgersi ai medici di base che sono stati indicati nel manifesto affisso dopo il sequestro dei due studi».

Intanto, il Comune di Paupisi ha rivolto un appello ai pazienti del medico indagato che ne abbiano frequentato lo studio nelle ultime due settimane: «In considerazione dell'evoluzione legata alle vicende di questi ultimi giorni, inerenti la chiusura degli studi medici di Telese e Paupisi, rivolgiamo un accorato appello a tutti gli assistiti del medico in questione, residenti nel comune di Paupisi, che ne abbiano frequentato lo studio nelle ultime due settimane, invitandoli, nel caso di insorgenza di sintomi che in qualche modo possano essere riconducili al Covid, a porsi immediatamente in autoisolamento domiciliare e ad avvertire tempestivamente le autorità sanitarie. Urge la massima attenzione e cautela». 

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