Tutto da rifare per il poliambulatorio Asl di via Minghetti, a cominciare dalla gara d'appalto. La ditta che aveva vinto la gara per 2,9 milioni di euro, destinati alla demolizione e alla ricostruzione dell'edificio, ha rinunciato a procedere nell'esecuzione dei lavori e, contestualmente, le altre società in graduatoria, con un punteggio più basso rispetto agli aggiudicatari della gara, non si sono rese disponibili a eseguire gli interventi.
A questo punto, la direzione generale aziendale ha delegato il dirigente dell'unità complessa Tecnico manutentiva e responsabile unico del procedimento (Rup) di mettere in atto tutte le procedure necessarie all'indizione di una nuova gara d'appalto, rimodulando lo stesso progetto, in modo da rientrare nell'importo del finanziamento senza pregiudicarne la funzionalità. Con molta probabilità, gli aumenti dei materiali da costruzione sopraggiunti nel post-Covid hanno impedito alle ditte di eseguire i lavori previsti, traendone il necessario ritorno economico.
A distanza di oltre 20 anni dalla fase progettuale, dunque, pareva essersi concretizzata la ricostruzione del poliambulatorio di via Minghetti, per il quale, nel 2019, era stata approvata la procedura per l'affidamento della progettazione integrativa, definitiva ed esecutiva di demolizione e ricostruzione della struttura, per poco meno di 3 milioni di euro. Un documento che prevedeva l'inserimento nel progetto preesistente di ulteriori lavori di efficientamento energetico e di sondaggi sul rischio idrogeologico, oltre a un impegno di spesa suppletivo di poco meno di 500.000 euro, per l'acquisto di attrezzature da destinare alla nuova struttura, costituita da un poliambulatorio specialistico, da un'unità complessa delle cure primarie e della continuità assistenziale e da un servizio farmaceutico, con la sede della farmacia territoriale. Un programma di demolizione e ricostruzione che fu ritenuto necessario per consentire l'ampliamento dei locali adibiti ad ambulatorio e per assegnare alla struttura altre funzioni, nella zona del rione Libertà, come è noto densamente abitata.
Adesso la rescissione del contratto da parte della ditta appaltatrice e l'impossibilità di affidare i lavori alle società già in graduatoria, allungheranno inevitabilmente i tempi di realizzazione dell'immobile, che ha svolto un ruolo determinante come centro vaccinale nel corso della pandemia. Subito dopo, il poliambulatorio è stato chiuso e sgomberato per procedere alla demolizione ma ora ci sarà da attendere ancora i tempi della burocrazia. Dunque, il progetto che doveva essere realizzato dopo oltre un ventennio dal primo accreditamento predisposto dalla Regione Campania nel 1999, era già stato bloccato nella fase immediatamente successiva dal lungo periodo di commissariamento del sistema sanitario. Per pianificare la nuova geografia dell'intera area di proprietà dell'azienda sanitaria, si era reso necessario utilizzare il progetto esecutivo realizzato negli anni 2004-2007 quale utile canovaccio per dimostrare l'effettiva fattibilità tecnica dell'opera dal punto di vista edilizio, urbanistico e ambientale.
Nello specifico, ci si era avvalsi dell'approvazione da parte del Comune di Benevento del piano per la realizzazione dell'intervento e del rilascio del permesso di costruzione, già avvenuto sul precedente progetto esecutivo, che dimostravano l'effettiva realizzabilità dell'opera dal punto di vista urbanistico.
Inoltre, il Puc vigente nel 2019 aveva previsto per l'area in esame la specifica destinazione sanitaria, anche se il progetto era successivamente stato revisionato e aggiornato in base alle attuali normative tecniche, sismiche, energetiche e antincendio, oltre che alle effettive esigenze funzionali aziendali.