Sono 17 i posti vacanti nell'organico dei medici che svolgono il servizio di emergenza territoriale 118, rilevati dal censimento effettuato dall'Asl. Le zone carenti sono: la centrale operativa di Benevento, dove manca una unità; una unità in meno anche ad Airola, Limatola, San Salvatore Telesino, Morcone, Cerreto Sannita e San Giorgio del Sannio; a Vitulano carenza di 2 unità; Benevento e Ginestra degli Schiavono sono carenti ognuno per 3 unità mediche. L'individuazione delle carenze consente il reclutamento di nuovi medici per garantire il servizio. Possono concorrere al conferimento degli incarichi vacanti i medici in possesso dell'attestato di idoneità all'esercizio dell'attività di emergenza sanitaria territoriale, rilasciato dopo la frequenza dell'apposito corso di formazione.
Intanto, c'è l'approvazione del progetto esecutivo da 600mila euro per la ristrutturazione e l'adeguamento funzionale dell'elisuperficie di San Bartolomeo in Galdo, usufruendo dei fondi del Pnrr.
In seguito alla proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti della mensa dell'ospedale «Rummo», si mobilitano il segretario cittadino del Pd Francesco Zoino e il consigliere di minoranza del Comune capoluogo, Luigi Diego Perifano, portavoce di «Alternativa per Benevento», che esprimono solidarietà al personale. «Non è possibile dice Zoino - considerate le congiunture storiche di grave crisi del lavoro, paventare licenziamenti di massa a scapito di 10 unità lavorative. Oggi sono indispensabili maggiori tutele, proprio perché stiamo vivendo giorni di grande difficoltà, pensiamo al rincaro delle bollette, ai prezzi alle stelle del carburante e al futuro sicuramente non roseo per le famiglie italiane. Se da un lato si colpisce irrimediabilmente la vita di 10 famiglie, dall'altro si abbatte il livello di qualità del servizio offerto. La direzione generale dell'ospedale cittadino tenga nella giusta considerazione le rimostranze dei lavoratori e delle parti sociali. Si prendano nell'immediato misure adeguate nei confronti della ditta appaltante al fine di scongiurare licenziamenti di massa e restituire serenità ai lavoratori coinvolti».
I tagli imposti al servizio incidono sulla qualità della mensa di cui fruiscono sia i ricoverati che il personale dell'ospedale. «La società che gestisce il servizio dice Perifano ha annunciato un taglio del 20% circa della forza lavoro. Questo significa che 10 lavoratori andranno a ingrossare le fila dei disoccupati. È gravissimo che la società appaltatrice si sia sottratta al confronto con le organizzazioni sindacali. Rivolgiamo un appello pubblico alla direzione generale affinché intervenga per garantire il giusto confronto tra le parti e per mettere in atto tutte le azioni necessari per la difesa dei posti di lavoro. Ci auguriamo che il nostro appello non cada nel vuoto, in un periodo già così difficile per il nostro territorio che, annualmente perde migliaia di giovani costretti a cercare lavoro altrove».