Benevento, cade dalla bici e muore:
tragedia a Capodimonte

Benevento, cade dalla bici e muore: tragedia a Capodimonte
di Antonio N. Colangelo
Domenica 25 Aprile 2021, 12:01 - Ultimo agg. 20:28
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Tornano a tingersi di sangue le strade di Benevento, dove ieri mattina a perdere la vita è stato un 56enne del capoluogo, caduto dalla propria bici a Capodimonte. Fatale il violento impatto con la testa sull'asfalto. Inutile la disperata corsa verso l'ospedale. L'uomo, infatti, sarebbe deceduto durante il trasporto, rendendo così vano il tempestivo intervento del 118. Sul posto gli agenti della Squadra Volante della questura e della Polstrada, coordinati dal comandante Antonio Vetrone e chiamati a fare luce sulle cause di un incidente che ha scosso molto passanti e residenti. L'incidente si è verificato intorno alle 11, quando Pasquale Giorgione, volto noto al Rione Ferrovia, quartiere in cui svolgeva lavori di pulizia fontane e manutenzione giardini per conto di una cooperativa, nonché padre di Carmine, calciatore professionista in forza all'Albinoleffe (serie C), percorreva via Croce Rossa, in direzione Ponticelli, in sella alla sua mountain bike, modello Rollmar, prima di perdere il controllo del mezzo a due ruote per ragioni ancora da chiarire. Un impatto al suolo violento, come testimoniato dal fatto che la bici sia stata ritrovata, priva della ruota anteriore, a distanza di qualche metro dal corpo esanime, all'altezza dell'incrocio con via della Città Spettacolo. Fatale l'assenza di dispositivi di protezione. L'uomo, infatti, non indossava il tradizionale caschetto. Sul posto i poliziotti, impegnati anche a gestire il traffico veicolare in uno degli snodi più trafficati del quartiere, e il personale medico del 118 che ha provveduto a trasportare l'uomo verso il San Pio, dove è giunto privo di vita. In un secondo momento, arrivato in zona anche un mezzo dell'Aci, per portar via la bicicletta, posta sotto sequestro. 

Stando a una prima ricostruzione, basata sul racconto di chi ha assistito alla scena, seppur solo nei momenti finali della tragedia, la vittima potrebbe essere stata sbalzata in avanti a causa di un brusca frenata, forse dovuta a un contatto tra le ruote e il marciapiede, anche se per il momento non è ancora possibile formulare ipotesi certe.

Sicuramente escluso, invece, il coinvolgimento di vetture o pedoni. Al vaglio degli inquirenti anche le condizioni del manto stradale al fine di accertare la presenza di buche, per quanto dai rilievi non sembrino emerse criticità in tal senso.

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Un testimone, in particolare, ascoltato a lungo dagli agenti, avrebbe riferito di essere stato richiamato dal forte stridio dei freni e aver visto l'uomo ruzzolare a lungo sulla carreggiata, un elemento che parrebbe confermare come il ciclista viaggiasse a velocità sostenuta. La salma si trova presso l'obitorio del «San Pio», in attesa dell'esame tossicologico e autoptico e delle disposizioni del magistrato di turno, il sostituto procuratore Assunta Tillo. Sgomenti e sotto shock i familiari, incapaci di farsene una ragione, poiché consideravano il 56enne un ciclista esperto e a suo agio tra le vie della città. In un primo momento, tra l'altro, i parenti erano convinti che l'incidente fosse stato causato dallo scontro con un automobilista di passaggio. Per loro si tratta del secondo dramma familiare in pochi mesi, dato che nel periodo natalizio Giorgione aveva perso la moglie. Attoniti anche i residenti di Capodimonte, concordi nel ritenere la via in questione una delle più pericolose dell'intero quartiere, non solo per gli appassionati delle due ruote. 

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