«Amarezza per le offese
ma pronti a ripartire»

«Amarezza per le offese ma pronti a ripartire»
di Marco Borrillo
Martedì 19 Marzo 2019, 09:20 - Ultimo agg. 20 Marzo, 06:27
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BENEVENTO - Mi hanno fatto commuovere i tantissimi messaggi ricevuti dopo il mio post. Ma non c’è acredine, volevo solo diffondere un messaggio per sensibilizzare sul tema abbracciando tutte le disabilità». Parola di Leucio Zollo, papà di Giorgio, classe ‘93, estroso calciatore del San Leucio (dove milita insieme al fratello Matteo), nel commentare i riverberi del suo sfogo «social» dopo il match giocato sabato contro il Rione Libertà, vinto dalla formazione di casa (4-2), per delle frasi discriminatorie che sarebbero state indirizzate al figlio Giorgio, a suo avviso, da due difensori del Rione Libertà. «Non c’è solo il caso Koulibaly – scriveva il papà su Facebook -, questa volta non riguarda il colore della pelle ma una disabilità (la sordità). Colpirlo fuori dall’azione è un po’ da vigliacchi e reiterare le umiliazioni definendolo “malato” e “handicappato” è da piccoli uomini». Una miscela esplosiva di rabbia e amarezza di «un babbo fiero e orgoglioso», rispetto a quello che ormai è diventato un tema centrale nel mondo del calcio, anche nel Sannio. 

«Dagli spalti - racconta - abbiamo solo notato una serie di interventi duri, spesso non sanzionati dall’arbitro, ma questo ci può stare. Poi un paio di episodi in azione. Dalla distanza però non si riusciva a comprendere bene le frasi al suo indirizzo. Tra l’altro ho provato a dire a mio figlio di calmarsi, cosa che ha cercato di fare nel secondo tempo». La situazione avrebbe preso un’altra piega la domenica mattina, quando «un caro amico mi ha chiesto se era vero che erano state rivolte quelle frasi a Giorgio. Ho approfondito, non avendo prove concrete, trovando conferma da alcuni compagni di squadra». Da lì la sua voglia di rendere pubblica quell’amarezza, «ma senza alcun acredine». Intanto papà Leucio rimarca la prestazione del figlio, autore di un gol e un assist, cresciuto nella locale scuola calcio militando in varie categorie, tra l’altro anche nel giro della Nazionale sordi, avendo giocato nel Torino sordi e dall’anno scorso nel Siena. «È molto vicino alla cosiddetta normalità ma il mio era un messaggio che non voleva andare oltre. Tra l’altro è la prima volta che succede. Ora con Giorgio siamo già pronti a ripartire sul campo, so che i compagni stanno pensando di fare qualcosa perché hanno colto benissimo il mio messaggio». Se dovesse arrivare un segnale distensivo dal Rione Libertà «sarebbe ben accetto – aggiunge -. E anche se non ci dovesse essere mi auguro che ci sia un’attenzione diversa perché sono anche molto forti».

«Questi atteggiamenti non sono nelle nostre corde»: tuona così il presidente del Rione Libertà, ora vice capolista del girone B di Seconda categoria, Bruno Formato: «Ero distante, queste accuse non le ho sentite. Zollo è una bravissima persona, per me non è un disabile ma una persona meravigliosa. Tutto questo bombardamento mediatico innescato dalla lettera del papà non fa bene al ragazzo. Contatterò anche il padre per cercare di chiarire e ribadirglielo. Siccome è anche forte subisce dei falli. Ma se ci sono state davvero espressioni del genere andranno condannate. Domani (stasera, ndr) incontrerò la squadra e ne parlerò con tutti. Laddove emergeranno chiare responsabilità non esiterò a prendere i dovuti provvedimenti. Ma è anche vero che abbiamo giocato in un clima accesissimo con un pubblico che ci ha rivolto offese gratuite in continuazione e con un brutto diverbio sul finale, anche se ci sta. Tra l’altro con un arbitraggio davvero non idoneo, non si sono mai visti tanti errori in un match. Sono 20 anni che facciamo integrazione, è il nostro motto e poi ci permettiamo di denigrare qualcuno? È fuori dal mondo. Prendiamo le distanze da ogni comportamento antisportivo, tra l’altro annovero in società anche persone con disabilità». 
LA LEGA DILETTANTI
Interviene anche il presidente della Lnd, Cosimo Sibilia, ieri impegnato in Basilicata: «Se i fatti denunciati - dice - verranno accertati ci troveremo di fronte a un episodio gravissimo per il quale i responsabili dovranno essere sanzionati in maniera esemplare. La Lnd è impegnata, su tutti i fronti, nel contrastare ogni forma di discriminazione. I cattivi atteggiamenti di pochi non devono sporcare l’opera meritoria di migliaia di società dilettantistiche che svolgono un ruolo sociale senza eguali nel nostro Paese, affermando i valori più autentici dello sport e del rispetto per gli avversari».
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