Truffano anziana fingendosi il nipote e prendendosi soldi e gioielli: arrestati due napoletani

Il solito stratagemma della telefonata

Il tribunale di Benevento
Il tribunale di Benevento
di Enrico Marra
Martedì 28 Febbraio 2023, 08:50
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Erano riusciti a truffare un'anziana ma i due malviventi sono stati individuati e, nell'udienza di ieri davanti al gup Gelsomina Palmieri, sono stati anche rinviati a giudizio. Si tratta di due napoletani, un uomo e una donna che avevano usato la "classica" tecnica della telefonata fatta dal nipote, finalizzata alla richiesta di denaro.

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I due rinviati a giudizio sono Raffaele Di Guido, 50 anni, di Napoli e Alessia Capasso, 22 anni, anche lei napoletana. Rispondevano di truffa e tentata truffa, due reati commessi entrambi ai danni della stessa anziana. Il processo è stato fissato per il 25 marzo del 2024 davanti al magistrato monocratico Murgo. La truffa era stata commessa il 12 novembre del 2021 ai danni di un'anziana di 80 anni, residente ala periferia di Cerreto Sannita.


Il colpo aveva avuto inizio con una telefonata all'anziana, utilizzando il solito stratagemma.

Un uomo che, secondo l'accusa, era Raffaele Di Guido, spacciandosi per il nipote aveva chiesto alla donna la somma di tremila euro dicendogli che sarebbe giunto, poco dopo, un corriere che le avrebbe consegnato un pacco contenente oggetti che aveva acquistato e che andavano, quindi, pagati. A quel punto, in effetti, un uomo si è presentato alla porta di casa dell'anziana e gli aveva lasciava una busta di plastica che conteneva solo sei bicchierini da caffè in plastica, particolare scoperto solo più tardi.

La donna, non avendo la disponibilità immediata di tremila euro, aveva consegnato all'uomo delle banconote per un importo di duemila euro. Di Guido era arrivato a Cerreto Sannita proveniente da Napoli alla guida di una Fiat Panda presa a noleggio, insieme alla Capasso. Ma i due non paghi del bottino realizzato, circa duemila euro, avevano deciso di attuare una seconda truffa ai danni dell'anziana. Pertanto, scattava da parte dell'uomo una seconda telefonata alla donna presa di mira, in cui si spacciava sempre per il nipote in cui si annunciava l'arrivo di una giovane a cui doveva consegnare dei gioielli per raggiungere l'importo di tremila euro a cui non aveva ottemperato per la mancanza di denaro contante. Ma questa volta l'imprevisto per i malviventi con l'intervento dei familiari dell'anziana che si erano accorti della truffa subita dalla loro congiunta e avevano avvertito dell'accaduto i carabinieri di Cerreto Sannita.


La donna recatasi a prelevare gli oggetti d'oro, accortasi di essere stata scoperta aveva preferito fuggire a piedi nelle campagne della zona, ma veniva bloccata dai carabinieri che risalivano anche al suo complice e il sostituto procuratore Marila Capitanio, che aveva coordinato le indagini, aveva chiesto per entrambi il rinvio a giudizio. Gli imputati sono stati difesi da Giovanni Gatto, la donna costituitasi parte civile da Antonio Di Santo.
 

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