Benevento, concorsi nelle scuole;
la rabbia dei genitori: «Decisioni assurde»

Benevento, concorsi nelle scuole; la rabbia dei genitori: «Decisioni assurde»
Sabato 20 Febbraio 2021, 09:11 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 11:01
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«Assurdo consentire ad estranei di entrare a scuola per sostenere un concorso mentre i ragazzi sono a lezione». Montano stupore e disappunto tra i genitori degli alunni della «Federico Torre», unico istituto comprensivo cittadino che negli ultimi due giorni ha ospitato i candidati regionali alle prove straordinarie del concorso per docenti, sospeso ad aprile per via della crisi virale. Una procedura, disposta dal Ministero, tutt'altro che gradita ai familiari degli alunni, apparsi indignati all'esterno della scuola di via Nicola Sala. «Non capisco come sia possibile che mi sia negato perfino avvicinarmi per accompagnare i miei figli mentre uno sconosciuto può avere accesso per due giorni e in piena emergenza», si lamenta la madre di una studentessa delle medie. «Non ci hanno avvisato, lo abbiamo scoperto tramite il passaparola e trovo tutto ciò paradossale» le fa eco un altro genitore. «Com'è possibile autorizzare un concorso mentre gli alunni sono in classe? Perché non scegliere sedi e orari diversi? Chi si occuperà della sanificazione?» gli interrogativi sollevati da un'altra mamma. Decisamente una brutta sorpresa, dunque, per le famiglie beneventane, che non digeriscono la decisione ministeriale di svolgere i test per l'immissione in ruolo di docenti contemporaneamente alle lezioni in presenza, come verificatosi ieri e giovedì mattina non solo alla «Torre» ma anche in altri istituti superiori, tra cui l'industriale «Bosco Lucarelli» e il «Galilei-Vetrone». Il caso, tuttavia, sembra essere rientrato con il passare delle ore e il sopraggiungere di chiarimenti. Inizialmente, infatti, il concorso a cattedra avrebbe dovuto comportare l'interruzione dell'insegnamento dal vivo, ipotesi subito tramontata per evitare di compromettere ulteriormente la continuità didattica. I dirigenti, inoltre, hanno approntato uno specifico piano di sicurezza per la situazione straordinaria, impedendo il contatto tra studenti e candidati, dislocando questi ultimi, ai quali è stato anche riservato un bagno personale, in spazi ricavati dai laboratori (due ambienti da 9 persone, nel caso della «Torre», una trentina di candidati in totale per i licei) e disponendo la pronta sanificazione degli interni.

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Al netto delle rassicurazioni relative al rispetto del protocollo e al buon esito della procedura, resta l'amaro in bocca per una scelta ritenuta pericolosa e inopportuna, soprattutto in un momento complicato per il sistema scolastico, come rimarcato da Luigi Mottola, presidente provinciale dell'Associazione nazionale presidi. «La questione è di vecchia data - dice il dirigente del Giannone - e si ripropone ogni anno.

Utilizzare le strutture e il personale scolastico per i concorsi pubblici è una scelta ministeriale che non condividevo prima e non posso certo approvare adesso, in piena emergenza pandemica. Capisco le legittime rimostranze delle famiglie ma non si addossi la responsabilità alle scuole, coinvolte loro malgrado. In futuro ci saranno altri concorsi e mi auguro si opti per location diverse. In questo momento non mi sembra proprio il caso di caricare le scuole di ulteriori problemi».

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Intanto sta per concludersi con risultati soddisfacenti la raccolta di adesioni alla campagna vaccinale riservata al mondo scolastico. Secondo diversi dirigenti cittadini, il tasso di partecipazione si attesta mediamente al 90% del personale di ogni istituto. Permane ancora una minima parte di docenti timorosi e poco convinti di inocularsi il vaccino Astra Zeneca ma il bilancio del processo adesionale è considerato positivo. «Come ho avuto modo di dire nei giorni scorsi - continua Mottola - l'adesione è stata numerosa e convinta. Adesso speriamo possa esserci un'accelerata nell'avvio della somministrazione dei vaccini, come accaduto in altre realtà regionali. Sarebbe un segnale importante per il mondo della scuola sannita». Secondo l'Asl, però, le adesioni superano le 2.000 unità ma non tutte hanno ancora provveduto a completare la procedura di registrazione sulla piattaforma regionale, passaggio necessario per avviare l'iter di somministrazione. Da valutare, infine, le conseguenze del passaggio della Campania in zona arancione. Al momento l'attività in presenza sembrerebbe confermata ma non si escludono disposizioni che potrebbero imporre la dad per i licei.
 

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