Benevento, a De Iasio con 1,50 euro
le banconote da 50 euro da spacciare

Benevento, a De Iasio con 1,50 euro le banconote da 50 euro da spacciare
di Antonio N. Colangelo
Sabato 18 Luglio 2020, 08:19 - Ultimo agg. 09:37
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere Franco Domenico De Iasio, 69enne beneventano interrogato ieri mattina dal Gip Gelsomina Palmieri, presso il carcere di Capodimonte, dove è attualmente detenuto. Finito in manette nell'ambito dell'operazione «Nerone», attività di indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale, di cui è comandante il colonnello Germano Passafiume, insieme ai colleghi dell'Antifalsificazione Monetari a di Roma, coordinata dalla Procura di Benevento, retta da Aldo Policastro, e finalizzata a smantellare una rete di falsari operante su territorio nazionale ed estero, il pensionato sannita, ritenuto la mente del sodalizio criminale, ha scelto la via del silenzio durante un colloquio che ha rischiato di essere posticipato di diversi giorni. Pomo della discordia il tampone faringeo per la diagnosi di Covid-19, a cui De Iasio avrebbe rifiutato di sottoporsi, con conseguente disposizione di un lungo periodo di isolamento. A fare chiarezza sulla situazione, l'avvocato difensore Antonio Leone, il quale, dopo aver dimostrato che il proprio assistito avesse effettuato ogni analisi durante un recente ricovero all'ospedale «San Pio», da cui risulta dimesso il 2 luglio, ha provveduto a redigere una documentazione tecnica relativa alle sue condizioni di salute, richiedendo la nomina di un consulente che ne attesti l'incompatibilità con lo stato di detenzione.

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Fuori dal carcere, invece, Gerardo De Iasio, il 55enne di Benevento domiciliato a Parigi e fratello di Franco, considerato la figura di riferimento per l'immissione di denaro contraffatto in terra transalpina. Detenuto presso una struttura parigina, l'uomo è stato scarcerato al termine di un interrogatorio con un giudice francese e ora è in attesa di conoscere l'esito della domanda di estradizione presentata dal legale Leone. Giornata di colloqui anche per altri due sanniti interessati da misure cautelari, vale a dire Pompeo Masone, 55enne di San Giorgio del Sannio per il quale si ipotizza il ruolo di braccio destro di De Iasio senior nello smercio di banconote false presso esercizi commerciali di città e provincia (per un importo di circa 70.000 euro), e Vincenzina Taddeo, 51enne dello stesso comune nonché moglie di Masone, che avrebbe partecipato attivamente alla spendita di denaro contraffatto, difesi dagli avvocati Vittorio Fucci e Gerardo Giorgione. Il primo, in cella a Capodimonte, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del Gip, chiarendo la sua posizione in una lettera inviata al giudice. La donna, agli arresti domiciliari, ha invece scelto di conferire, negando qualsiasi accusa e professandosi innocente.
IL SISTEMA
Intanto, gli ulteriori dettagli emersi dalla ricostruzione degli inquirenti rimarcano la centralità del ruolo di De Iasio, delineando un sistema sempre più articolato, consolidato ed efficiente, destinato a una progressiva espansione nel tempo. Avrebbe acquistato numerosi quantitativi di banconote false da 50 euro al costo di 1.50 euro al pezzo, spendendole, insieme ai suoi accoliti, presso negozi di Benevento e paesi limitrofi, soprattutto bar e ristoranti, e rivendendole in blocchi, e a prezzo quintuplicato, al Nord e nei paesi dell'Unione Europea. I corrieri incaricati di trasportare i soldi falsificati oltre i confini italiani, tra cui Igor Divetain Tremiankoff, 32enne nipote della celebre attrice francese Catherine Deneuve, già arrestato a gennaio a Napoli, venivano abitualmente incontrati da De Iasio presso la stazione del capoluogo partenopeo. Proprio insospettiti dai suoi continui spostamenti tra Sannio ed hinterland partenopeo, i carabinieri hanno intensificato l'attività di monitoraggio nei confronti del 69enne, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, ricostruendone i movimenti tramite intercettazioni telefoniche, utilizzo del trojan e pedinamenti, risalendo alle attività commerciali locali in cui era stato speso il denaro ottimamente imitato, e arrivando a sequestrare qualcosa come 120.000 euro in banconote false. Le stesse, dopo verifica analitica dei militare dell'Antifalsificazione Monetaria, non risultavano censite in alcuna classe di contraffazione, prova lampante di una nuova tecnica di riproduzione e delle abilità tipografiche di Alfredo Muoio, 66enne di Casalnuovo considerato il «Re dei falsari» e secondo vertice dell'organizzazione criminale.
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