Drammatica vicenda quella verificatasi ieri mattina in via Napoli, zona Meomartini, nel Rione Libertà, dove un anziano, pensionato beneventano di 83 anni, è stato rivenuto privo di vita all'interno della propria abitazione, lasciando sgomenti i familiari, visibilmente provati da quanto accaduto. A dare l'allarme e telefonare prontamente alle forze dell'ordine sarebbe stata la moglie di origini straniere del defunto, la prima ad accogliersi del decesso dell'uomo, allarmata dal fatto che il coniuge fosse rimasto a letto fin troppo tardi rispetto alle sue abitudini. E sarebbe stato proprio in camera da letto che la donna avrebbe trovato il corpo ormai esanime.
Tempestivo l'arrivo sul posto di due auto dei carabinieri, subito messisi all'opera per le indagini e i rilievi del caso, ascoltando la testimonianza di moglie e figlia dell'anziano, i cui altri parenti vivevano da tempo a Torino.
Stando ad una prima ricostruzione degli eventi, non ci sarebbe alcun dubbio sul fatto che si sia trattato di suicidio, anche se sulle motivazioni permane ancora un alone di mistero. L'uomo, infatti, avrebbe lasciato ai familiari un messaggio di scuse per l'estremo gesto, unitamente al proprio testamento già redatto, mentre nella stanza da letto sono stati trovati diversi farmaci che egli stesso potrebbe aver ingerito per indurre la morte prima di mettersi a letto come se fosse un'ordinaria serata, senza destare il benché minimo sospetto da parte della famiglia. Un ulteriore elemento a confermare la tesi del suicidio è da ricercare nel fatto che nei giorni scorsi l'anziano avrebbe preso accordi con una ditta di pompe funebri locali per pagarsi il suo futuro funerale, segnale evidente di un gesto decisamente premeditato. Sul posto, un appartamento al secondo piano di una palazzina di via Napoli, dopo i carabinieri è giunto anche il medico legale Umberto Pianese. Per quanto riguarda la salma dell'83enne, infine, non è stata disposta alcuna autopsia da parte del sostituto procuratore Gabriella Di Lauro.
