Intesa tra Mastella e Paladino:
le opere dell'Hortus a un euro

Intesa tra Mastella e Paladino: le opere dell'Hortus a un euro
di Gianni De Blasio
Venerdì 19 Ottobre 2018, 11:30
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Un patrimonio di inestimabile valore l'Hortus Conclusus. L' installazione dell'artista sannita Mimmo Paladino, uno dei massimi esponenti della Transavanguardia Italiana, realizzata in uno degli orti del Convento San Domenico nel centro storico di Benevento, ospita opere di grande pregio: il Cavallo di bronzo, gli Elmi, lo Scudo, le Fontane, l'Ombrello capovolto. Se il prossimo consiglio approverà, passeranno finalmente nella disponibilità del Comune di Benevento al costo simbolico di un solo euro. A trent'anni dall'approvazione, a 26 dalla realizzazione dei monumenti bronzei, Paladino vedrà regolarizzata la sua donazione, ponendo fine a una querelle durata pure troppo.

La volontà del maestro non è stata mai in discussione, intendendo regalare alla sua terra testimonianze indelebili della sua arte apprezzata da decenni in tutto il mondo. Dopo infruttuosi tentativi, stavolta il trasferimento dei beni sembra destinato a concludersi con soddisfazione di tutti. L'amministrazione Mastella, dunque, dimostra interesse per l'acquisizione delle opere, in quanto la destinazione dello spazio a finalità pubbliche prefigurano un indubbio vantaggio per la comunità locale dal punto di vista culturale e artistico.
 
Tanto per stare alle ultime 140 recensioni di Tripadvisor, 73 visitatori valutano l'Hortus «eccellente», 46 «molto buono», 16 «nella media», 3 lo etichettano come «scarso» e 2 «pessimo». L'85% dei turisti che si sono avvalsi delle indicazioni di uno fra i portali web di viaggi più grandi del mondo, quindi, ha promosso quello spazio attrezzato.

Sarà una donazione modale, poiché Paladino ha inteso imporre vincoli e prescrizioni, che il Comune ha condiviso. È stato messo a punto un «Disciplinare per l'uso dell'Hortus Conclusus a Benevento» in cui è prevista una serie di obblighi da parte del Comune e che dovrà essere recepita in un regolamento. All'interno dell'accordo, il legale dell'artista ha previsto, quale condizione risolutiva «ipso facto» dello stesso, con l'obbligo di restituzione delle opere, l'adempimento di una serie di vincoli diretti a garantire il buon mantenimento ed integrità delle opere, ma anche a dare indirizzo al Comune nella gestione dell'Hortus. Innanzitutto, l'accesso non sarà più libero, ma dovrà essere regolamentato tramite un biglietto di ingresso. Le opere non potranno essere rimosse dal luogo stabilito senza l'approvazione scritta dell'autore; per l'organizzazione di spettacoli e l'accesso all'Hortus Conclusus è necessaria un'autorizzazione preventiva da parte di una Commissione competente, che dovrà essere composta da tre a cinque membri scelti dal sindaco, oltre ad un unico componente fisso, con diritto di veto, lo stesso Paladino o un suo erede-familiare; naturalmente, vige il divieto assoluto di vendita nel sito di cibi e bevande; la manutenzione ordinaria e straordinaria, sia delle singole opere che del sito nel suo insieme, e in particolare quella straordinaria, dovrà essere pianificata di concerto con l'artista; possono essere consentite esclusivamente manifestazioni musicali e teatrali organizzate dal Comune o da terzi; per la tutela dell'immagine è vietato l'utilizzo a fini di lucro delle immagini grafiche e fotografiche dell'Hortus; la concessione in uso gratuito a terzi deve essere rilasciata dall'Ufficio Cultura, previa trasmissione all'artista della richiesta del terzo, corredata dalla descrizione delle attività, almeno 45 giorni prima dell'utilizzo; l'uso temporaneo ed eventuali deroghe all'uso devono essere autorizzate dalla commissione appositamente nominata; al concessionario devono essere impartite in sede di emanazione del provvedimento di concessione le modalità di utilizzo degli spazi; l'obbligo per il concessionario di stipulare una polizza assicurativa temporanea.

Insomma, Paladino, sulla base del «diritto morale d'autore» o «paternità intellettuale» dell'opera scultorea, legittimamente si cautela, prefiggendosi di tutelare la sua opera. Un elemento che va oltre la donazione, poiché indipendentemente se le opere sono pagate o a titolo gratuito, il diritto morale vale sempre. Ancor di più se la città si arricchisce di una raccolta di beni di particolare valenza artistica e culturale.
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