Benevento: carenza di 3000 farmaci. Sos dei farmacisti: «Li produciamo noi»

La situazione va avanti da mesi in tutto il Sannio

Carenza di farmaci nel Sannio
Carenza di farmaci nel Sannio
di Luella De Ciampis
Venerdì 21 Aprile 2023, 10:40
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Continua la carenza di alcune tipologie di medicinali nelle farmacie del Sannio, ma i farmacisti hanno imparato a convivere con il problema e a fare rete per evitare di creare disagi all'utenza. Nell'elenco dell'Aifa (agenzia italiana del farmaco) sono 3mila i farmaci che mancano, e appartengono alle categorie degli antinfiammatori, antipiretici e antibiotici, come l'amoxicillina, usata soprattutto in ambito pediatrico. «Le carenze persistono - dice Tommaso Cusano, presidente provinciale Federfarma - e varia da un giorno all'altro, nel senso che, in alcuni momenti abbiamo maggiore disponibilità dei medicinali inseriti nella "lista nera", mentre in altri, le carenze sono più accentuate. La buona notizia è rappresentata dal fatto che la situazione non è peggiorata come avevamo ipotizzato nel mese di gennaio, mese in cui era cominciata l'emergenza, ma è rimasta stazionaria. È inutile negare che è difficile andare avanti in questo modo ma riusciamo a barcamenarci anche facendo rete tra di noi per procurarci i farmaci di cui abbiamo bisogno. Soprattutto per quanto riguarda le farmacie rurali, sta capitando molto spesso che un farmaco manchi in un comune ma è possibile reperirlo nel paese limitrofo, per cui ci attiviamo per conoscere il posto più vicino in cui si possa trovare per soddisfare le necessità della clientela. La situazione è, infatti, più critica proprio nei paesi del Sannio nei quali c'è una sola farmacia perché diventa più difficile reperire medicinali urgenti. Nel capoluogo, che dispone di 16 farmacie, la situazione è meno grave perché, facendo il giro di tutti gli esercizi, prima o poi si riesce a reperire il prodotto prescritto dal medico».

Dei 78 comuni del Sannio, 64 hanno una sola farmacia per cui le criticità sono abbastanza generalizzate. «Insomma - continua Cusano - abbiamo dovuto imparare l'arte di arrangiarci, sia facendo ricorso ai prodotti generici, in sostituzione di quelli di marca, che preparando soluzioni e sciroppi galenici ma non siamo particolarmente attrezzati per farlo, anche se, da più parti, ci è stato proposto di intensificare le preparazioni galeniche che possono rappresentare un valido aiuto. Non è facile farlo perché ci vorrebbero le attrezzature e i laboratori adatti ma non tutte le farmacie hanno a disposizione spazi e risorse per organizzare un laboratorio in cui effettuare le preparazioni dosando le diverse sostanze. Per questo, i farmaci galenici sono prodotti in modo limitato e non su scala industriale per cui non possono essere smerciati su larga scala e non sono risolutivi in una fase di reale difficoltà, come quella che stiamo attraversando.

Purtroppo, stiamo pagando un prezzo molto elevato per cause diverse. La liberalizzazione del mercato, avvenuta oltre un decennio fa, ha determinato una fuga di medicinali in altre nazioni che pagano i prodotti farmaceutici a prezzi più elevati perché riescono a venderli a prezzi più alti. Quindi, siano doppiamente svantaggiati. Inoltre, molti prodotti non si fanno più perché non sono competitivi».

In pratica ci sono medicinali che avevano un costo ridotto e che non sono stati più prodotti anche se molto validi da un punto di vista curativo. Per fare un esempio pratico: fino a un anno fa c'era un validissimo farmaco per contrastare le vertigini che costava pochissimo, ma adesso non si fa più e non ci sono sul mercato valide alternative. «In questo momento - conclude Cusano - siamo più tranquilli solo perché abbiamo superato l'emergenza Covid e l'influenza stagionale che hanno messo a dura prova le nostre farmacie perché la richiesta di antibiotici, di antinfiammatori, di antipiretici e di sciroppi per bambini, era elevatissima». Dunque, l'emergenza che si era creata nei mesi invernali e che era peggiorata a causa dell'alto tasso di casi di influenza, non è stata ancora superata, anche perché alla carenza dei farmaci si sono aggiunte la difficoltà della distribuzione che, inevitabilmente, risente del caro energia e la mancanza di materie prime e dei principi attivi necessari alla produzione dei farmaci, oltre alla plastica conformata e all'alluminio per confezionare i blister.
 

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